-A cosa serve leggere?-

Per vivere una vita più viva, più calata nel reale, per fare più esperienze. e perché ci apre a nuove possibilità esistenziali. A questo serve leggere. Perché ci accorgeremo di quei pochi libri che ti cambiano la vita, e,  quelli, innumerevoli, che non cambiano nulla, perché ce ne sono troppi che meritano, un solo un periodo sintattico, un soggetto un predicato ed un complemento, ma questo “poco” ti muta…un tesoro…nascosto fra una moltitudine di pagine inutili.

A cosa mi sono serviti quelli che ho letto, e quelli che mi spiano dormienti dalle librerie sparse nella casa, ed ancora, quelli che ho letto, riletto, e letto ancora, che ogni volta mi raccontano una storia diversa

Ed allora pensiamo che leggiamo per sentirci liberi, liberi di viaggiare, di intraprendere avventure che mai avremmo sognato, leggiamo per trovare qualche sentiero in questo meraviglioso pasticcio che è la vita.

Leggiamo perché impariamo a maneggiare le emozioni, i dolori, le paure…i sentimenti…

e. perché, proprio quelle parole, proprio loro, messe in quell’ordine, ci raccontano il fine della nostra esistenza e perché siamo qui, e, soprattutto “era proprio quello che pensavamo “

Non si legge per passare il tempo, e neanche per diletto, si legge perché è essenziale all’esistenza, non importa che i libri si iniziano e non si terminano, non importa, importante è iniziarli, c’è attesa all’inizio, e forse dopo anche delusione, ma fa parte del gioco.

Bisogna leggere, oggi sono a rischio valori preziosi, abbiamo l’obbligo di diffondere la coscienza delle nostre radici, ed allora si legge anche per conoscere il nostro passato.

Dobbiamo essere disposti a farci cambiare dai libri che incontriamo, lì diventeremo liberi, moriremo e rinasceremo.

In ogni libro si trova un riflesso della nostra epoca, o delle nostre esperienze, e cerchiamo risposte.

Allora, la sera, cambiamoci d’abito, cerchiamo un angolo ameno e suggestivo della nostra caverna, due gocce del nostro profumo preferito, e, buona serata!

 

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Quanto ci piacciono i Classici!

In libreria si ri-trovano romanzi pieni di storie antiche, tutti pazzi per i classici! Cicerone, Ovidio, Plauto, Platone…Aristotele…Come non leggere “le Metamorfosi di Ovidio” dove ci si interroga sull’amore, e le eroine ovidiane proprio in nome dell’amore si trasformano in piante, pietre, fiumi.

Ma, si scopre una verità, una verità che le donne dei nostri tempi ancora cercano: la solitudine non è sempre da evitare, soprattutto, se l’alternativa è l’uomo sbagliato.

Restare fedeli sempre a se stessi è proprio quello che Ovidio ci insegna, tanto si è più veri quanto più ci si avvicina all’idea che si ha di noi stessi, si diventa ciò che si era destinati ad essere, si diventa ciò che si è!

Ovidio

Ovidio fu un grande scrutatore dell’animo femminile, straordinario è lo sguardo che getta sul cuore di una donna alle prese col tempo e con la passione, Mirra…

Ma dilettiamoci anche con “L’Anfitrione” di Plauto: tra una risata-amara- e l’altra le pieghe del tradimento si distendono, e, Alcmena tra due Anfitrioni identici, inconsapevolmente sceglie quello divino- l’infingardo Giove-

Il cuore mal messo delle donne, ieri, come oggi, scelgono il mito, l’inconsueto, il divino…l’amante…

Ed allora, mi piace riconciliarmi con l’amore, nella sua forma più alta e lirica, tra le mani un libricino letto, riletto ed ancora letto… il ” Fedro” Platone, la bellezza suscita Amore e le ali rispuntano alle anime!

Buona Lettura

-La filosofia genera individui pensanti-

E’ indiscutibile che la filosofia sia imprescindibile all’individuo, né utile né inutile, qualsiasi scelta noi operiamo è dettata dalla Ragione, ossia, da una scelta filosofica: per predisporre leggi, per ragionare e commentare un notiziario, per muoverci nella vita, dobbiamo che ci piaccia o no, consapevolmente o inconsapevolmente fare una scelta di “ragionamento”…è la storia delle idee è la capacità di operare una “critica” e “selezione” di ciò che scegliamo,e, si presuppone, in seguito facciamo.

Anche se appare il contrario, l’uomo del nostro tempo è alla ricerca disperata e spontanea di quesiti che lo attanagliano: di natura filosofica.

Eppure invece di inchinarci tutti a questa necessità che ci renderebbe liberi, sembra che si ricerchi il suo esatto contrario: l’incompetenza generale, l’incompetenza al potere sembra abbia sostituito “la visione” al potere, quella degli anni ’70 tanto per intenderci, la visione come sistema di lotta per riequilibrare la società, trovavamo quella visione nelle pagine di Marcuse per esempio… Adorno…erano parole forti e pesanti per abbattere il sistema imperialistico e borghese: gli operai nelle fabbriche si nutrivano di quelle parole, erano liberi e combattevano per la loro emancipazione e per i loro diritti,leggevano, studiavano!

Ora la lotta contro il sistema dell’ élite, della finanza globale, si opera attraverso il rifiuto delle competenze, e, ingenuamente “capestrando” la cultura umanistica, per fortuna il numero di iscrizioni al liceo classico è impennato vertiginosamente.

O i filosofi diventano re dei nostri stati, o i problemi che minacciano i nostri stati e il genere umano non avranno mai fine, il potere politico e il pensiero filosofico si devono tenere per mano.

pensiero greco

Non si può essere uomini se non si è filosofi!

-I racconti di Cindy- Monica Ongaro- Edizioni Kimerik- narrativa-

I racconti di Cindy ci hanno accompagnato in questa lunga e avvolgente estate: tutti i giorni presenti nella borsa di paglia insieme a teli, occhialini e creme solari, loro lì, un tutt’uno con la cesta e con mia figlia, ” mamma ricordati i racconti di Cindy”.

Pronti a spuntare fuori verso le 14 del pomeriggio, sussurrati per non disturbare il vicino di palma, prendevano forma e facevano sognare una bimba di quattro anni e mezzo e, devo dire, anche la sua mamma.

i racconti di Cindy

Boscolandia e i suoi personaggi: il sindaco del bosco fatato, un intrigante scoiattolo, la bottega del panettiere sotto una grande quercia gestita dalla famiglia di mastro leprotto, Riccio Ricciuto immediatamente “assunto” come aiutante e… Mirtilla…

O i tre bruchetti curiosi e indomiti che scappano dalla loro tana nelle rispettive mele e corrono corrono tra infinite avventure per poi…

Cindy è una barboncina ed è il coro dei racconti, ma, soprattutto leggendo i suoi bellissimi e delicati racconti si aiuteranno i i cagnolini che non hanno una famiglia,

bella iniziativa, grazie!

di Monica Ongaro

ISBN: 978-88-9375-549-8

Formato: Rilegato

Genere: Libri per bambini

Collana: Pikkoli

Anno: 2018

I racconti di mamma Valentina- Valentina Crobu-Edizioni Kimerik-recensioni

Mamma mi racconti una storia?

Impossibile sottrarsi, e, piacevolmente coinvolti noi mamme ci accovacciamo ai piedi del letto, o ranicchiate su improbe sedioline, raccontiamo una storia…ed è proprio una mamma di tre bambini che ha scritto questi racconti…vi voglio narrare di uno, quello che più mi ha colpito per il garbo, la delicatezza, i colori che si vedono nelle pagine scritte:

” La Zebra Ginetta”

Una coccinella rossa libera e svolazzante, una zebra a righe che non svolazza, un pittore che coglie la bellezza della diversità.

Ginetta la zebra vorrebbe essere come Rossella la coccinella, ma la voce narrante del pittore, che la ritrae, la rende bellissima, perchè le differenze della pelle sono valori aggiunti, la diversità è un valore aggiunto.

Questo è il messaggio della zebra Ginetta!

Insegnare ai bambini che il diverso è bello!

Valentina Crobu

I racconti di mamma Valentina

Casa editrice Kimerik

pag.96

€ 12,60

 

Il Sogno di Matteo-Leo Lionni-Babalibri-

Da poco più di dieci giorni è uscito un altro capolavoro di poesia di Leo Lionni, le vicende del topino Matteo ci strappano un tenero sorriso, Matteo è alla ricerca di se stesso è un cucciolo alla scoperta del mondo, e proprio il mondo vuole visitare!

Complice una maestra vera, quelle di una volta, che indirizza i topini non a “gitarelle” fuori luogo, ma, intuisce che i topini fin da piccoli devono frequentare i musei: ed è proprio al museo d’arte che porta i suoi topetti.

Cosa ci vuole dire Leo Lionni in questa pillola di sogno? Ci vuole dire che Matteo ha i suoi sogni fin da piccolo, che i desideri dei genitori poco contano, non importa che diventi medico per assicurare a tutta la famiglia parmigiano a tutte le ore ( Matteo è povero), che i bambini vanno sensibilizzati alle arti fin da subito, la musica, la pittura…solo così semini apparentemente inerti germoglieranno…alla fine della storia Matteo diventerà un pittore un famoso pittore…e dipingerà una tela meravigliosa” Il Sogno di Matteo”…appunto!

La fine del topo-Lapo Feri-edizioni Kimerik- narrativa-

E’ l’agosto del 1985, una caldo agosto, l’aria profuma di resina di pini, un Gufo surreale appollaiato su un ramo sceglie la cena, un malcapitato topo, un bipede in canottiera fuma fuori da uno sgangherato prefabbricato…dove ci porterà tutto questo? dove neanche immaginate: quattro giovani vent’anni dopo…una famiglia surreale, che dalla tragedia riesce a ridere, Gero bellissimo,  intelligente, curioso… Daisy spregiudicata, sensibile, Rupert la cui diversità è accoglienza, amore…Lothar, una montagna umana, ferino. Rosa, Wanda…  Una brigata sgangherata e grottesca, i personaggi si rincorrono uno dietro l’altro, ognuno caratterizzato, la cui psicologia si definisce non nella parola o descrizione,ma, nel tratteggio fisico, nel movimento.

Poi come accade nei romanzi ben costruiti, la città che fa da quinta, evapora, complice il caldo e l’estate, ma è come se fosse sempre estate, senti l’odore della polvere, del sudore,

e, lei, la città un enorme nuvola di vapore…senza nome…il sole nero alto nel cielo,foriero di disgrazie.

la Vita imprevedibile con le sue disgrazie cambia l’esistenza di ognuno di loro: in peggio, ma, l’amicizia, questo sentimento d’amore aiuta i ragazzi a vivere: vicende rocambolesche, un borsone carico di denaro, un manipolo di spregiudicati delinquenti, una donna folle al limite della schizofrenia, la morte, ineluttabile, tragica, dolorosa, impotente, l’apparente cecità e sordità di una madre…ma ridiamo anche: ridiamo di Calogero, della sua morte, ridicola e grottesca, poi sorridiamo…di una carezza.

L’impianto descrittivo è sicuro, fluido, la trama ben orchestrata nei passaggi da un piano narrativo all’altro… si direbbe di uno scrittore consumato…pieno di coup de théâtre‘, senza salti, frizioni nella lettura.

Perché leggerlo?

E’ un bel romanzo! è originale la multiformità delle idee che lo costituiscono, avvincente, commuove senza pietismi, e, quando chiudi il libro perché è terminato ti strappa un sorriso, lascia spazio alla speranza!

 

Lessico famigliare-la madre- Prof.Massimo Recalcati-

Credo che nessun altro luogo potrebbe meglio accogliere i tre appuntamenti che il Prof. Recalcati ci ha donato… un faro in un mare in tempesta, qui su “Piccoli apprendisti di felicità”, sono una mamma, e mai avrei immaginato l’alienazione femminile, che vedo attorno a me, nel divenire madre, i miei modelli femminili sono state donne dagli “occhi grandi” mia nonna, divenuta mamma a sedici anni, sfidando convenzioni e luoghi comuni questa piccola donna nata nel 1921, andò a scuola con il pancione, il grembiule nero, il colletto bianco, le trecce raccolte in cima al capo, mio padre nacque fuori dal matrimonio, ma lei doveva continuare gli studi, incurante delle dicerie ignoranti dei benpensanti. Mia mamma, il cui lavoro, tutta la vita, era la bandiera non della sua indipendenza economica bensì della sua libertà…

Ecco che Lessico famigliare è la sintesi magistralmente condotta,e, pensata, di linee guida inderogabili per una donna e anche una mamma.

Lo ripropongo, come primo appuntamento, perchè i figli saranno felici solo se passeranno attraverso il benessere della propria mamma: mamme gioiose, realizzate come donne e come femmine crescono figli felici! Grazie Prof. Recalcati.

https://www.raiplay.it/video/2018/04/Lessico-famigliare-6560efdb-8fcc-4c25-b7aa-ff94a7bf28e1.html

 

Ossa Rotte-Gabriele Proglio- Edizioni Kimerik- narrativa-

I compagni di viaggio in questo bel romanzo sono insoliti, apparentemente assenti o dietro le quinte sono in realtà i veri protagonisti: la notte, pink floyd, la nemesi, e l’oscurità di un’anima, quella vera, lucida, calcolatrice, non c’è ricerca, la dimensione è nichilistica e profetica: un uomo di età indefinibile, potrebbe essere di mezza età, disilluso e polveroso, o, invece, giovane… ed è giovane, ed ha in sè la morte, ancor prima che si annunci…l’amore letterario: impossibile e distruttivo:

Fluida la narrazione, scarnificata ed essenziale va dritta all’obiettivo, fa male.

il dolore di un giovane, di cui nulla si sa, probabilmente ha alle spalle una sbiadita famiglia piccolo borghese, tanto tranquilla da consegnarlo ad un nulla…non c’è luce, non ci sono approdi, non ci sono percorsi, non ci sono individui, solo ombre macilente e surreali.

Fotogrammi rubati al cinema… “Via da Las Vegas” …ecco lì prende forma…

                                        Non può vivere perchè ha in sè la morte.

Ossa rotte

Gabriele Proglio

Editore: Kimerik
Collana: Kimera
Anno edizione:2018

 

 

 

Metti le ali alla tua libertà -Cira Di Feo-edizioni Kimerik-narrativa – recensioni-

Mi chiamo Costanza, sono giovane, ma già le cose della vita mi hanno ferito…molto e profondamente…ma io sono forte, ed ho il coraggio, quello vero, quello che da la mano alla paura quotidianamente, ho la determinazione, quella vera, quella che guarda allo specchio la fragilità, i dubbi.

Mi chiamo Costanza e so che l’amore è importante, ma solo dopo di me, altrimenti non sarebbe vero.

Mi chiamo Costanza ed una volta al mese torno a casa dei miei genitori, torno al mare della mia città, torno ad una casa atavica, metaforica e uterina…

Mi chiamo Costanza e so che il dolore, quello vero, non urla, non conosce vittimismi e pietismi, ma lotta va avanti ed aggiunge un pezzettino alla volta…

Mi chiamo Costanza e sono una donna.

 

“…però il mare mi restituisce sempre da quella frattura epica che l’esistenza con il suo buio, le sue urla, le sue angosce provoca…è una posizione in orizzontale, che placa e quieta, spesso penso al più grande libro che mai sia stato scritto sul mare..l’Odissea, mai sarebbe potuta essere scritta senza il mare, simbolo del passaggio attraverso la vita…e del “folle volo” il mare, il liquido amniotico a cui ritorniamo, per me non è sfida e confronto ai confini del mondo conosciuto, quello nostro mentale, ma il Gran Ritorno alla casa del Padre…”(cit.Il viaggio oltre la metafora Edwige Mormile)

Perchè leggerlo?

La narrazione è fluida, scorrevole, piacevole, i temi trattati sono dettagliati, la dovizia dei particolari rimanda ad una traccia autobiografica.

L’autore è una donna, che ha la capacità di trattare temi affettivi e sentimentali senza pietismi, senza banalità, con grande lucidità, in modo verticale e scarnificato.

Tutto il tracciato emozionale non piange ma soffre, muto.

bellissimo leggetelo!