-La filosofia genera individui pensanti-

E’ indiscutibile che la filosofia sia imprescindibile all’individuo, né utile né inutile, qualsiasi scelta noi operiamo è dettata dalla Ragione, ossia, da una scelta filosofica: per predisporre leggi, per ragionare e commentare un notiziario, per muoverci nella vita, dobbiamo che ci piaccia o no, consapevolmente o inconsapevolmente fare una scelta di “ragionamento”…è la storia delle idee è la capacità di operare una “critica” e “selezione” di ciò che scegliamo,e, si presuppone, in seguito facciamo.

Anche se appare il contrario, l’uomo del nostro tempo è alla ricerca disperata e spontanea di quesiti che lo attanagliano: di natura filosofica.

Eppure invece di inchinarci tutti a questa necessità che ci renderebbe liberi, sembra che si ricerchi il suo esatto contrario: l’incompetenza generale, l’incompetenza al potere sembra abbia sostituito “la visione” al potere, quella degli anni ’70 tanto per intenderci, la visione come sistema di lotta per riequilibrare la società, trovavamo quella visione nelle pagine di Marcuse per esempio… Adorno…erano parole forti e pesanti per abbattere il sistema imperialistico e borghese: gli operai nelle fabbriche si nutrivano di quelle parole, erano liberi e combattevano per la loro emancipazione e per i loro diritti,leggevano, studiavano!

Ora la lotta contro il sistema dell’ élite, della finanza globale, si opera attraverso il rifiuto delle competenze, e, ingenuamente “capestrando” la cultura umanistica, per fortuna il numero di iscrizioni al liceo classico è impennato vertiginosamente.

O i filosofi diventano re dei nostri stati, o i problemi che minacciano i nostri stati e il genere umano non avranno mai fine, il potere politico e il pensiero filosofico si devono tenere per mano.

pensiero greco

Non si può essere uomini se non si è filosofi!

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I libri che mi hanno cambiato la vita

Anche alle cinque del mattino  rientravo da ogni dove  c’era sempre qualcuno ad aspettarmi accanto al letto…amici che mi hanno consolata, aiutata, a volte, altre mi hanno dato delle risposte di più ampio respiro, sui perché dell’esistenza, sull’uomo e le sue piccolezze o sulle sue meravigliose grandezze.

Mai,ancora adesso, sempre di ritorno da ogni dove, nonostante la mia bimba di tre anni, mi addormento senza una paginetta, affinché sempre, la giornata non sia trascorsa invano.

Ecco i libri che mi sono stati più vicino e mi hanno formato come individuo (termine che non appartiene né all’uomo né alla donna)  e che tutti dovrebbero leggere per capire chi siamo in relazione agli altri, e a se stessi:

“La montagna incantata” di Paul Thomas Mann, per farci capire che i malati siamo noi, quelli che viviamo in fondo alla valle, non loro…

“I Buddenbrook”,sempre dello stesso autore, per farci ricordare sempre le nostre origini, da dove arriviamo e la storia della nostra famiglia, senza la quale non saremmo noi.

“Le Memorie di Adriano”, Marguerite Yourcenar,i barbari di ieri sono i romani di oggi, ed allora le nostre menti e i nostri cuori saranno aperti e prodighi verso chi arriva, disperato,da lontano.

“Il Gattopardo”, Tomasi Lanza di Lampedusa, tutto deve cambiare per tornare ad essere com’era, merita un’ampia riflessione sul nostro paese.

“Le memorie dal sottosuolo”,Fëdor Michajlovič Dostoevskij, per ricordarci che dobbiamo pensare, e non incanalarci come pecore, la nascente piccola borghesia dai “colletti bianchi”.

“La Nausea “Sartre…la  nausea per le cose in sé e per sé…che si riflettono inesorabilmente nell’esistenza dell’individuo, gettandolo in uno stato di prostrazione, anche qui le imbastiture borghesi e i loro involucri fatti di …”ismi”…

“Guerra e Pace”,Lev Nikolàevič Tolstòj, mi ha insegnato, come soleva spesso recitare, “non mentire mai a te stesso”, è il primo compito che ci dobbiamo.

“Fedro”,Platone, mi ha insegnato ad amare,o meglio, a riconoscere l’amore, meraviglioso il discorso delle due anime che si riconoscono e si cercano senza ricordarsi chi sono.

Ecco, tantissimi sono i libri che mi hanno allevata, e provo emozione a ricordarli, come se fossero creature ed angeli, ecco… come non ricordare, adesso che vi scrivo, le Elegie Duinesi di Rilke,” chi m’udrebbe, se pur urlassi tra le gerarchie celesti”… perdonate l’imprecisione, la cito a memoria…

Adesso sono mamma di una bimba piccola, e vorrei tanto trasmetterle tutto questo amore per i nostri amici immortali, poco per volta, piano piano, come faceva la mia nonna quando mi accompagnava al mercatino ad acquistare e scambiare in prestito i libri per la lettura settimanale.

Con il cuore

Edwige Mormile

I Giardini dell’antica Roma

Dopo la visita organizzata a questo gioiellino, dedicata ai ritrovamenti archeologici appartenenti alla zona suburbana pompeiana di Oplontis, comprendendo la villa d’ otium chiamata di” Poppea”, la tentazione è stata grandissima a” venirvi a chiacchierar” di giardini romani….origine e archetipo di tutto quello che poi è seguito, fino ai nostri amati orti sui terrazzi di casa nostra: il giardino romano, nelle sue molteplici manifestazioni, poteva svolgere funzione di hortus e di sito dedicato allo svago e all’otium, per i latini imprescindibile dalle arti: si leggeva, si conversava, si musicava…in genere circondato da un peristilio, una sorta di porticato attorno al quale si affacciavano tutte le “stanze” della villa. geometricamente ripartito da viali rettilinei e ornato da sedili,statue,vasi,fontane,canali e bacini di acqua.Giardini dell'Antica Roma
Questi stessi elementi recuperati in età medievale secondo un’equazione cristologica sono i medesimi che troviamo nei giardini barocchi e rinascimentali esaltati per l’aspetto architettonico e svuotati dai simboli misterici: tanto per intenderci la Reggia di Caserta…di cui vi racconterò…Ma torniamo all’essenzialità ed al raccoglimento di questi antichissimi giardini: tra la fine dell’età Repubblicana e i primi decenni dell’Impero il giardino diviene, appunto il luogo delle ricche Residenze private del Patriziato romano, destinato alla coltivazione di ortaggi e piante utili, medicinali, tintoire e quant’altro diventa viridarium con piante ornamentali,arredi scultorei, fontane zampillanti, anch’esso ha una funzione sacra dedicato al rito prima di Priapo Dio della fecondità, verrà poi sostituito da Dioniso più o meno con la stessa funzione, ricordiamoci che i romani nulla hanno inventato ma mutuato tutto dall’ingegneria all’architettura per passare attraverso le arti dalla magnificenza e dal genio degli antichi Greci… sì proprio così gli italiani sono nati astuti….:) , così anche i loro giardini facevano il verso ai boschi sacri e ameni delle Sibille…perfino il carattere filosofico-letterario fu ereditato da loro: le scuole peripatetiche (in greco antico vuol dire “passeggiare”) portarono la filosofia all’esterno, e si tenevano le lezioni in questi giardini-scuole , dove il filosofo passeggiava e insegnava, e gli allievi a seguito ad ascoltare….

Giardini dell'Antica Roma

Bene tutto questo perché ve lo racconto? Perché vivere circondati dal bello, a cominciare dalle proprie case, dove la compagnia degli aromi, dei colori, del pensiero aiuta a vivere meglio, “loro” lo avevano già capito, che nessuno si salva da solo, ma con qualche espediente… ed allora ….allora “La bellezza ci salverà”
come sempre alla prossima
Edwige Mormile
la vostra psico-terra-peuta :)