
I Giardini dell’Antica Roma

Questi stessi elementi recuperati in età medievale secondo un’equazione cristologica sono i medesimi che troviamo nei giardini barocchi e rinascimentali esaltati per l’aspetto architettonico e svuotati dai simboli misterici: tanto per intenderci la Reggia di Caserta…di cui vi racconterò…Ma torniamo all’essenzialità ed al raccoglimento di questi antichissimi giardini: tra la fine dell’età Repubblicana e i primi decenni dell’Impero il giardino diviene, appunto il luogo delle ricche Residenze private del Patriziato romano, destinato alla coltivazione di ortaggi e piante utili, medicinali, tintoire e quant’altro diventa viridarium con piante ornamentali,arredi scultorei, fontane zampillanti, anch’esso ha una funzione sacra dedicato al rito prima di Priapo Dio della fecondità, verrà poi sostituito da Dioniso più o meno con la stessa funzione, ricordiamoci che i romani nulla hanno inventato ma mutuato tutto dall’ingegneria all’architettura per passare attraverso le arti dalla magnificenza e dal genio degli antichi Greci… sì proprio così gli italiani sono nati astuti….:) , così anche i loro giardini facevano il verso ai boschi sacri e ameni delle Sibille…perfino il carattere filosofico-letterario fu ereditato da loro: le scuole peripatetiche (in greco antico vuol dire “passeggiare”) portarono la filosofia all’esterno, e si tenevano le lezioni in questi giardini-scuole , dove il filosofo passeggiava e insegnava, e gli allievi a seguito ad ascoltare….
Bene tutto questo perché ve lo racconto? Perché vivere circondati dal bello, a cominciare dalle proprie case, dove la compagnia degli aromi, dei colori, del pensiero aiuta a vivere meglio, “loro” lo avevano già capito, che nessuno si salva da solo, ma con qualche espediente… ed allora ….allora “La bellezza ci salverà”
come sempre alla prossima
Edwige Mormile
la vostra psico-terra-peuta