-I racconti di Cindy- Monica Ongaro- Edizioni Kimerik- narrativa-

I racconti di Cindy ci hanno accompagnato in questa lunga e avvolgente estate: tutti i giorni presenti nella borsa di paglia insieme a teli, occhialini e creme solari, loro lì, un tutt’uno con la cesta e con mia figlia, ” mamma ricordati i racconti di Cindy”.

Pronti a spuntare fuori verso le 14 del pomeriggio, sussurrati per non disturbare il vicino di palma, prendevano forma e facevano sognare una bimba di quattro anni e mezzo e, devo dire, anche la sua mamma.

i racconti di Cindy

Boscolandia e i suoi personaggi: il sindaco del bosco fatato, un intrigante scoiattolo, la bottega del panettiere sotto una grande quercia gestita dalla famiglia di mastro leprotto, Riccio Ricciuto immediatamente “assunto” come aiutante e… Mirtilla…

O i tre bruchetti curiosi e indomiti che scappano dalla loro tana nelle rispettive mele e corrono corrono tra infinite avventure per poi…

Cindy è una barboncina ed è il coro dei racconti, ma, soprattutto leggendo i suoi bellissimi e delicati racconti si aiuteranno i i cagnolini che non hanno una famiglia,

bella iniziativa, grazie!

di Monica Ongaro

ISBN: 978-88-9375-549-8

Formato: Rilegato

Genere: Libri per bambini

Collana: Pikkoli

Anno: 2018

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I racconti di mamma Valentina- Valentina Crobu-Edizioni Kimerik-recensioni

Mamma mi racconti una storia?

Impossibile sottrarsi, e, piacevolmente coinvolti noi mamme ci accovacciamo ai piedi del letto, o ranicchiate su improbe sedioline, raccontiamo una storia…ed è proprio una mamma di tre bambini che ha scritto questi racconti…vi voglio narrare di uno, quello che più mi ha colpito per il garbo, la delicatezza, i colori che si vedono nelle pagine scritte:

” La Zebra Ginetta”

Una coccinella rossa libera e svolazzante, una zebra a righe che non svolazza, un pittore che coglie la bellezza della diversità.

Ginetta la zebra vorrebbe essere come Rossella la coccinella, ma la voce narrante del pittore, che la ritrae, la rende bellissima, perchè le differenze della pelle sono valori aggiunti, la diversità è un valore aggiunto.

Questo è il messaggio della zebra Ginetta!

Insegnare ai bambini che il diverso è bello!

Valentina Crobu

I racconti di mamma Valentina

Casa editrice Kimerik

pag.96

€ 12,60

 

La fine del topo-Lapo Feri-edizioni Kimerik- narrativa-

E’ l’agosto del 1985, una caldo agosto, l’aria profuma di resina di pini, un Gufo surreale appollaiato su un ramo sceglie la cena, un malcapitato topo, un bipede in canottiera fuma fuori da uno sgangherato prefabbricato…dove ci porterà tutto questo? dove neanche immaginate: quattro giovani vent’anni dopo…una famiglia surreale, che dalla tragedia riesce a ridere, Gero bellissimo,  intelligente, curioso… Daisy spregiudicata, sensibile, Rupert la cui diversità è accoglienza, amore…Lothar, una montagna umana, ferino. Rosa, Wanda…  Una brigata sgangherata e grottesca, i personaggi si rincorrono uno dietro l’altro, ognuno caratterizzato, la cui psicologia si definisce non nella parola o descrizione,ma, nel tratteggio fisico, nel movimento.

Poi come accade nei romanzi ben costruiti, la città che fa da quinta, evapora, complice il caldo e l’estate, ma è come se fosse sempre estate, senti l’odore della polvere, del sudore,

e, lei, la città un enorme nuvola di vapore…senza nome…il sole nero alto nel cielo,foriero di disgrazie.

la Vita imprevedibile con le sue disgrazie cambia l’esistenza di ognuno di loro: in peggio, ma, l’amicizia, questo sentimento d’amore aiuta i ragazzi a vivere: vicende rocambolesche, un borsone carico di denaro, un manipolo di spregiudicati delinquenti, una donna folle al limite della schizofrenia, la morte, ineluttabile, tragica, dolorosa, impotente, l’apparente cecità e sordità di una madre…ma ridiamo anche: ridiamo di Calogero, della sua morte, ridicola e grottesca, poi sorridiamo…di una carezza.

L’impianto descrittivo è sicuro, fluido, la trama ben orchestrata nei passaggi da un piano narrativo all’altro… si direbbe di uno scrittore consumato…pieno di coup de théâtre‘, senza salti, frizioni nella lettura.

Perché leggerlo?

E’ un bel romanzo! è originale la multiformità delle idee che lo costituiscono, avvincente, commuove senza pietismi, e, quando chiudi il libro perché è terminato ti strappa un sorriso, lascia spazio alla speranza!

 

Ossa Rotte-Gabriele Proglio- Edizioni Kimerik- narrativa-

I compagni di viaggio in questo bel romanzo sono insoliti, apparentemente assenti o dietro le quinte sono in realtà i veri protagonisti: la notte, pink floyd, la nemesi, e l’oscurità di un’anima, quella vera, lucida, calcolatrice, non c’è ricerca, la dimensione è nichilistica e profetica: un uomo di età indefinibile, potrebbe essere di mezza età, disilluso e polveroso, o, invece, giovane… ed è giovane, ed ha in sè la morte, ancor prima che si annunci…l’amore letterario: impossibile e distruttivo:

Fluida la narrazione, scarnificata ed essenziale va dritta all’obiettivo, fa male.

il dolore di un giovane, di cui nulla si sa, probabilmente ha alle spalle una sbiadita famiglia piccolo borghese, tanto tranquilla da consegnarlo ad un nulla…non c’è luce, non ci sono approdi, non ci sono percorsi, non ci sono individui, solo ombre macilente e surreali.

Fotogrammi rubati al cinema… “Via da Las Vegas” …ecco lì prende forma…

                                        Non può vivere perchè ha in sè la morte.

Ossa rotte

Gabriele Proglio

Editore: Kimerik
Collana: Kimera
Anno edizione:2018

 

 

 

Metti le ali alla tua libertà -Cira Di Feo-edizioni Kimerik-narrativa – recensioni-

Mi chiamo Costanza, sono giovane, ma già le cose della vita mi hanno ferito…molto e profondamente…ma io sono forte, ed ho il coraggio, quello vero, quello che da la mano alla paura quotidianamente, ho la determinazione, quella vera, quella che guarda allo specchio la fragilità, i dubbi.

Mi chiamo Costanza e so che l’amore è importante, ma solo dopo di me, altrimenti non sarebbe vero.

Mi chiamo Costanza ed una volta al mese torno a casa dei miei genitori, torno al mare della mia città, torno ad una casa atavica, metaforica e uterina…

Mi chiamo Costanza e so che il dolore, quello vero, non urla, non conosce vittimismi e pietismi, ma lotta va avanti ed aggiunge un pezzettino alla volta…

Mi chiamo Costanza e sono una donna.

 

“…però il mare mi restituisce sempre da quella frattura epica che l’esistenza con il suo buio, le sue urla, le sue angosce provoca…è una posizione in orizzontale, che placa e quieta, spesso penso al più grande libro che mai sia stato scritto sul mare..l’Odissea, mai sarebbe potuta essere scritta senza il mare, simbolo del passaggio attraverso la vita…e del “folle volo” il mare, il liquido amniotico a cui ritorniamo, per me non è sfida e confronto ai confini del mondo conosciuto, quello nostro mentale, ma il Gran Ritorno alla casa del Padre…”(cit.Il viaggio oltre la metafora Edwige Mormile)

Perchè leggerlo?

La narrazione è fluida, scorrevole, piacevole, i temi trattati sono dettagliati, la dovizia dei particolari rimanda ad una traccia autobiografica.

L’autore è una donna, che ha la capacità di trattare temi affettivi e sentimentali senza pietismi, senza banalità, con grande lucidità, in modo verticale e scarnificato.

Tutto il tracciato emozionale non piange ma soffre, muto.

bellissimo leggetelo!

Nel giardino della vita- Claudia Calderoli-poesia-edizioni Kimerik-recensioni-

 

Tutto ciò che avviene in un vaso accade nell’anima, ed il giardino sempre è stato metafora di esplorazioni…di spazio interiore, giardini ed anime si appartengono.

Il giardino è un luogo terapeutico, è un archetipo della vita.

Non si possono raccontare le poesie, né si possono recensire, una raccolta poetica deve sedimentare ed essere immaginata dopo…ed è così che appare “Nel giardino della vita”

di Claudia Calderoli, lo spazio intermedio che accoglie ciò che è la vita.

Quante volte nella nostra vita avremmo voluto gettare abiti che mai più avremmo messo e pur sapendolo, imperterriti li abbiamo conservati, altre volte, avremmo voluto gettare pensieri inutili, vite inutili….ma ce li siamo tenuti stretti, conservati gelosamente, perché?  Forse ci sarebbero tornati utili!

Il giardino con le sue leggi ferree intransigenti ci mette di fronte alla morte, ad un investimento emotivo fallito, ed altre volte ci spiattella in faccia la vita, quella vera, quella che va avanti a prescindere da tutto, dagli inverni sotto zero, dalle calure terribili, e quando tutto sembra finito, la prepotenza di una gemma spacca un tronco, con la sua tenerezza vuole vivere, è uno spettacolo emozionante, ed ancora adesso, dopo anni che vango, interro, poto, mi commuove …

Il Giardino cura l’anima, ci insegna i cicli della vita-morte-vita,ci insegna a potare il vecchio,il malato…tra le creature umane e i giardini vi è un reciproco dare e ricevere su piani diversi, sono energie che fluiscono, aspettative, sospensione di pensieri, e spossati dalle fatiche fisiche ci dimentichiamo o trasformiamo le contrarietà che ci tormentano, ed allora mentre tagliamo l’erba, raccogliamo le foglie secche,estirpiamo le erbacce, ritorniamo da un altrove e ritroviamo la misura delle cose e della vita.

(Il giardino cura l’anima -Edwige Mormile-)

di Claudia Calderoli

ISBN: 978-88-9375-169-8

Formato: Rilegato

Genere: Poesie

Collana: Karme

Anno: 2017

Pagine: 146

Disponibile anche in formato e-book

 

La Sindrome di George Gray-Paola Zugna e Elena Zupin- narrativa- Edizioni Kimerik-recensioni-

Un libretto di istruzioni, ironico e divertente, che annulla la guerra fra i sessi e la disparità fra uomo e donna

Non è forse che proviamo gli stessi sentimenti, le stesse emozioni, le stesse paure, che siamo vittime entrambi delle stesse fragilità?

Non è che il termine persona che non ha connotazioni né femminili né maschili sia quello più appropriato?

Queste sono le domande che ci poniamo leggendolo, e lo leggiamo con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra, ed allora si snocciolano gli abiti mentali femminili, salvatrice e crocerossina, un gioco delle parti fra un “lui” inarrivabile ed una lei pronta a compatire dall’alto della sua “finta” magnanimità … salvo poi la vendetta!

La narrazione è ordita e leggera, alla fine la Sindrome di George Gray è per lui e per lei!

Sembra che le autrici in modo sapiente e spiritoso tra un sotto-testo e l’altro diano dei suggerimenti, la comunicazione… la comunicazione… quando è carente alimenta equivoci.

george gray

di Paola Elena Zugna Zupin

ISBN: 978-88-9375-201-5

Formato: Rilegato

Genere: Narrativa

Anno: 2017

Pagine: 88

Disponibile anche in formato e-book

Il pigiamino strappato-Giovanni Parentignoti-Casa Editrice Kimerik-narrativa-

il pigiamino strappato

Scrivere in prima persona una recensione, è scorretto; ma, in questo caso è d’obbligo

un’ eccezione: per una mamma, come me, riuscire anche solo avvicinare un testo pregno della sofferenza di un bambino è difficile, doloroso, angosciante… di pochissimi argomenti non tratto, uno di questi sono i bambini, il mio cuore non ce la fa.

Per questo ho accantonato gli stilemi codificati e ve lo racconto così…come viene…

Sergio è affetto fin dalla nascita, per un errore umano, tetraparesi spastico-distonica, il pigiamino strappato è il simbolo fisico, non metaforico, di tutte le volte che Sergio ha avuto una crisi respiratoria che lo ha portato in fin di vita in ospedale: non c’è tempo di togliere il pigiamino per intubare, si strappa, si taglia, di gran corsa.

Sergio non ha una deglutizione naturale: il cibo preveniente per via orale, finisce nell’albero bronchiale…

E’ il papà che narra, con una struttura articolata ma paratattica, asciutta, scarna, essenziale, non c’è tempo per le riflessioni, coincidono con i fatti ” Non ci sono figli legittimi o illegittimi…” non è la carne o il sangue che “fa” un genitore… ma è la nostra volontà, le nostre azioni, ma, soprattutto è la nostra volontà.

Ed è proprio la volontà, quella di vivere, di vedere sorridere Sergio, così quietamente rassegnato nell’accettare la sua situazione, dove ogni attimo di vita “normale” è un dono.

Come è possibile coniugare tanta rabbia, amore, volontà, e tentativi di vita… tutti insieme, in una mescolanza?

Non lo so…

 

 

 

 

-Tra le braccia del Tempo- Suzanne Maier-Narrativa Casa Editrice Kimerik-

Come un gioco di matrioske si snocciola questo romanzo: si apre con una narrazione biografica, le vicende dell’industriale tedesco Kurt Maier, per poi bambola dopo bambola, personaggi, epoche, si inseguono.

La struttura narrativa  è tipica ad anello:  1938,una famiglia borghese tedesca, in vacanza a Cap d’Antibes, sullo sfondo un Europa apparentemente spensierata e già foriera di presagi, degli adolescenti, dei genitori,ma le vicende repentinamente mutano come tutti sappiamo, e i muri che si alzano non sono solo geografici ma anche umani…

Kurt poco più che diciassettenne si ritrova nel mezzo di un conflitto mondiale, idealista e puro “diventa un nazista”: piange e si dispera per l’allontanamento del mentore il Professore Ariel…secondo le leggi razziali, erige un muro sentimentale di distacco con la madre votata al partito, con grande dolore, e parte per il servizio militare…

A questo punto che cosa vuole dirci l’autore?

Nel campo di addestramento una biblioteca, un sottufficiale nazista che la presiede, incontri notturni…

Kurt riesce ad isolarsi e sopravvivere alla follia umana grazie al suo incontro con Albert…parlano di libri, li leggono, cercano quelli messi all’indice, si tengono lontano dai guai, commilitoni e chiacchiere di donne, di sesso, sigarette fumate incessantemente, e, così, trascorre la notte dei due soldati…

Albert, il deus ex machina, ci porta in altre epoche, leggende, frati, regine…altri tempi…

Articolato e fluido questo romanzo sembra volerci dire qualcosa…forse la cultura ci potrà mettere al riparo dai folli ?…quasi sempre fortemente ignoranti e per questo assai pericolosi.

 

di Suzanne Maier

ISBN: 978-88-9375-353-1

Formato: Rilegato

Genere: Narrativa

Collana: Kimera

Anno: 2017

Pagine: 488

Disponibile anche in formato e-book

Uomini di vetro -Renato Colecchia- Edizioni Kimerik- recensioni-

Tre generazioni a confronto, uomini e donne, una piccola bottega che a cavallo di cent’anni diviene un’azienda, uomini lavoratori indefessi, retti ed integerrimi, donne multitasking, quelle di una volta: mai un lamento, sempre sorridenti ed accoglienti genitrici del mondo, la prima auto, una fiat 1400, le vacanze a Rimini nello stesso albergo, quello di sempre.

Ma le cose mutano, muta la vita, e bisogna accorgersene, i figli non sono sono nostri, appartengono all’esistenza, hanno pensieri propri, desideri ed aspirazioni proprie,inclinazioni diverse… ed allora tutto precipita, si perdono i confini della realtà, tutto si slabbra.

Intriso di buoni sentimenti, un inno alla famiglia e a ciò che lasciamo dietro di noi…

uomini di vetro

Uomini di vetro

Renato Colecchia

Editore: Kimerik
Collana: Kimera
Anno edizione:2017
Pagine:214 p., Rilegato
  • EAN: 9788893750295