Il pigiamino strappato-Giovanni Parentignoti-Casa Editrice Kimerik-narrativa-

il pigiamino strappato

Scrivere in prima persona una recensione, è scorretto; ma, in questo caso è d’obbligo

un’ eccezione: per una mamma, come me, riuscire anche solo avvicinare un testo pregno della sofferenza di un bambino è difficile, doloroso, angosciante… di pochissimi argomenti non tratto, uno di questi sono i bambini, il mio cuore non ce la fa.

Per questo ho accantonato gli stilemi codificati e ve lo racconto così…come viene…

Sergio è affetto fin dalla nascita, per un errore umano, tetraparesi spastico-distonica, il pigiamino strappato è il simbolo fisico, non metaforico, di tutte le volte che Sergio ha avuto una crisi respiratoria che lo ha portato in fin di vita in ospedale: non c’è tempo di togliere il pigiamino per intubare, si strappa, si taglia, di gran corsa.

Sergio non ha una deglutizione naturale: il cibo preveniente per via orale, finisce nell’albero bronchiale…

E’ il papà che narra, con una struttura articolata ma paratattica, asciutta, scarna, essenziale, non c’è tempo per le riflessioni, coincidono con i fatti ” Non ci sono figli legittimi o illegittimi…” non è la carne o il sangue che “fa” un genitore… ma è la nostra volontà, le nostre azioni, ma, soprattutto è la nostra volontà.

Ed è proprio la volontà, quella di vivere, di vedere sorridere Sergio, così quietamente rassegnato nell’accettare la sua situazione, dove ogni attimo di vita “normale” è un dono.

Come è possibile coniugare tanta rabbia, amore, volontà, e tentativi di vita… tutti insieme, in una mescolanza?

Non lo so…

 

 

 

 

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