Lavori autunnali e qualche suggerimento!

Interventi stagionali

E’ in arrivo l’autunno

Quest’anno le stagioni sono proprio quelle di una volta: erano anni che non vedevamo l’estate, calda, lunga, siccitosa … ed altrettanto l’autunno si è presentato puntuale il 1^ di settembre (inizio autunno meteorologico).

Il lungo periodo di siccità ha inasprito la terra rendendola coriacea e refrattaria, le piogge violente a seguire poco o nulla sono servite, rimbalzando su loro stesse.

Quello che ci troviamo di fronte sono morti e feriti! La prima cosa da fare è pulizia, facciamoci coraggio e buttiamo ciò che ormai è secco, fa parte dell’esistenza, il ciclo vita –morte –vita.

Il terreno è morbido e le piante avviandosi al riposo vegetativo ci regalano le ultime bellissime fioriture, possiamo piantare nuovi alberi, arbusti, e le bulbose a fioritura primaverile, vi consiglio in vaso, troppo disordinate in terra; procediamo con calma alle potature, un tempo il giardiniere folle potava ed accorciava tutto quello che trovava, ora, finalmente si apprezza la tarda fioritura delle graminacee ornamentali, o la naturale bellezza delle piante che incominciano a seccarsi, o altre che hanno dei capolini che alle prime gelate si cristallizzano in preziosi gioielli, ed infine non per ultimo gli uccellini in inverno se ne nutrono.

Calma in giardino ci vuole calma.

Incominciate a rimuovere dalle fioriere e da vasi le specie annuali e sostituitele con altre piante per creare nuovi  angoli suggestivi, non affrettatevi se mancano le idee lasciate i vasi vuoti in sospeso

Qualche suggerimento

Tra gli arbusti potreste iniziare a mettere a dimora i Caprifoglio arbustivo( Lonicera porpusii)

Ha dei belllissiimi grappoli di fiori tubolari gialli, profumatissimo e fiorirà tra fine inverno e inizio primavera.

Il Calicanto invernale fiori giallo chiaro profumati che crescono su rami ancora nudi, veramente suggestivo, fiorirà per tutto l’inverno!

Viburno Dawn  e Charls Lamont

Entrambi hanno fiori a grappolo rosa straordinariamente profumati su rami rossicci, fioritura inverno ed autunno.

Prepariamoci all’inverno, ideando soluzione allegre, il giardino, il terrazzo, o un balconcino, possono essere momenti di relax in qualsiasi stagione, quindi rallegriamo le nostre vite con i colore anche in inverno:

per piccoli spazi, il ciclamino, l’erica, (ricordiamoci che è un’acidofila e come tale ha bisogno del terriccio adatto, pena la sua morte!) la skimmia abbinate a foglie verdi come l’edera, o evenomino, il risultato sarà un accostamento veramente piacevole.

Mani in terra e al lavoro

la vostra psicoterrapeuta

🙂

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Progettare un angolo relax…sul balcone

Salve! cerchiamo di realizzare uno spazio fiorito appena al di là delle vostre finestre, la bella stagione è, o, dovrebbe essere alle porte, non facciamoci cogliere impreparati, 😉

Prima di tutto individuiamo l’esposizione, sole, ombra, mezz’ ombra…poi gli spazi a disposizione, ricordatevi più è piccolo più deve essere colmo, gli inglesi che di verde se ne intendono, dicono che in giardino si deve essere generosi!

Questa settimana ci occuperemo dei balconi esposti al sole, ai quali si può dare il refrigerio dell’ombra scegliendo le piante adatte: la vite del Canada fa proprio al caso loro: posta in grandi vasi lungo i fianchi delle maniche lunghe del balcone, questa pianta che cresce assai velocemente,, fissata tramite i suoi viticci a dei supporti, sarà in grado di creare una fitta tettoia.

su uno dei lati rimasti liberi potrete dare spazio, sempre in un grande vaso o contenitore, all’angolo delle aromatiche, salvie rosmarini mescolati insieme, se preferite le fioriture sostituite con della forsizia, che già dai primi di gennaio vi regalerà splendidi fiori gialli.

Ora passiamo alle ringhiere, croce e delizia… invase da questi poveri gerani, che gerani non sono bensì pelargoni, non godono mai di buona salute, amano la mezz’ ombra  e i climi freschi, stupendi e sani in Trentino per esempio, e la dice lunga…quindi proporrei di lasciarli lì!

Le ringhiere possono essere abbellite con piante di lantana, mediterranea, rustica, robusta, ha rami sarmentosi che le conferiscono quell’aspetto spettinato così raffinato proprio perché semplice, arancione, gialla, su foglie di un verde scuro assicura un effetto cromatico di sicuro interesse.

In autunno la potrete sostituire  con i crisantemi, e poi con bulbi primaverili.

A terra, base della ringhiera, non lasciate buchi!

predisponete delle cassette con del pitosforo nano, comunemente definito palle di maggio, fioritura profumatissima.

Non dimentichiamoci di coltivare u bel vaso di dalie, sono da recidere e colorano i centrotavola estivi.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

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PROGETTIAMO INSIEME – I piccoli spazi

Non è necessario predisporre di grandi spazi per godere piacevolmente del verde, un davanzale che fa capolino da una finestra della cucina,mentre spadelliamo, o il risveglio del mattino possono sicuramente strapparci un sorriso di inizio e di buongiorno alla mattinata 🙂

Cosa ci offre questo maggio pazzerello?

Bene non prescindo mai da qualche ricadente, prediligo le ederine variegate a foglia piccola, così spettinate e delicate, poi possiamo sicuramente indirizzarci sui poveri ed umili, ma bellissimi, fiori di campo, i tagete per esempio, se scegliete delle vaschette colorate vivaci, i tageti potrebbero essere di un bel giallo squillante, mescoliamoli con la comune petunia, che in estate onora il suo lavoro, con una copiosa continua fioritura, la potete scegliere di un intrigante color scuro un rosso-nero striata crema, mescolatele a scacchiera, alternandole, in modo che le ederine siano sempre sul lato esterno del vaso, un buon terriccio ben drenato, bagnate quando si sta asciugando, eliminate i fiori appassiti regolarmente, favorisce così facendo le nuove fioriture.

petunia nera

Quando in autunno gli stagionali petunie e tageti seccano, potrete sostituirli con le viole del pensiero , ed in primavera con le primule, tenendo ferma come base il sempreverde dell’edera che man mano  s’infoltirà.

edera variegata

I tageti si possono riprodurre per autodisseminazione, quindi non si può escludere che in primavera li vediate timidamente rispuntare: quando la natura si rigenera da sè è sempre una bella emozione, e fra noi giardinieri si dice che quello spazio “funziona”!

Divertitevi con le mani nella terra e fate partecipare anche i vostri piccoli a questi lavoretti, assicurandoli ad un’umanità migliore.

la vostra psicoterrapeuta

🙂

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cassette colorate

OCCORRENTE:

  • Cassette colorate 50x20x16 circa 7 € cad.
  • tageti circa 1 € cad.
  • petunie circa 4 € cad
  • edere variegate circa 2 € cad
  1. esposizione pieno sole
  2. acqua secondo necessità
  3. manutenzione bassa

“Gli Innamorati”, ovvero la commedia dei sentimenti acerbi al Mercadante

Gli Innamorati di Goldoni sono personaggi deliziosi! Creano situazioni disperate, pettegolezzi, invidie, ed inciampano sempre su ostacoli che li tengono separati.  Tutto attorno a loro si creano situazioni che fanno sviluppare gli altri personaggi, altrettanto briosi e divertenti. Essere separati dalla persona amata, cosa potrebbe esserci di peggio? Dà loro ragione di lamentarsi con forza e tormentarsi per il loro stato, e quando finalmente si trovano faccia a faccia, litigano, battibeccano, o si trovano senza parole. Le liti sono eleganti, frizzanti di classe superiore, musicali come una poesia o un sonetto.  Nelle situazioni difficili, arruolano l’aiuto di un servo che fa da intermediario, che ovviamente crea ancora più confusione,è la commedia degli errori al suo meglio. Molto egoisti ed egocentrici, gli innamorati vivono in un mondo tutto loro in cui essi stessi sono gli individui più importanti: amano se stessi, ma sono innamorati  dell’idea stessa dell’amore e tutto quello che esso comporta.  Sono superficiali, immaturi, senza pensieri,  le emozioni cambiano per un capriccio, diventando crudeli e insensibili pur professando il più profondo degli amori. Si dilaniano nei momenti di rabbia per poi far pace con ridicoli slanci sentimentali. Attraenti ed eleganti, sanno ancora essere comici ed imperfetti come tutti gli altri personaggi. Sono personaggi nevrotici, inventati nel XVIII secolo, ma attuali per le loro nevrosi e per l’ironico cinismo del loro romanticismo.

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Lo spettacolo Gli Innamorati di Carlo Goldoni con drammaturgia di Vitaliano Trevisan e la regia di Andrée RuthShammah – in scena al Mercadante da martedì 3 a domenica 8 maggio – chiude il cartellone 2015/2016 del teatro di Piazza Municipio.

Con Marina Rocco nei panni di Eugenia e Matteo De Blasio in quelli di Fulgenzio, recitano Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini.

Le scene e i costumi sono di Gian Maurizio Fercioni, le luci di Gigi Saccomandi e le musiche di Michele Tadini. Gli Innamorati – produzione del Teatro Franco Parenti di Milano –

Simona Caruso

La Natura tra arte e “Impressioni” Edwige Mormile 13/01/2016 Giardinando ninfee-monet

ninfee-monet

Esprime, imprime, l’eterno gioco del dal di dentro e dal di fuori: è così che ci ricordiamo la differenza fra Espressionisti e Impressionisti, termini così facile da confondere… ma solo all’apparenza: si esprime un’azione che nasce dall’intimo e trova respiro e legittimazione fuori da sé, s’imprime,invece, l’azione che nasce dall’esterno e che trova rifugio e riflessione nell’intimo.

E proprio così nella seconda metà dell’ ‘800 nasce quella corrente di pensiero che vede gli artisti armati di valigiette e cavalletti popolare, le sponde dei fiumi, le colline dei parchi cittadini, i ristorantini a ridosso di campagne amene,i giardinetti delle case di campagne animati di ridenti orti. L’Impressionismo, appunto!

Nell’ottocento i pittori portano all’aperto le tavolozze per cogliere ed “imprimere” su tela le “impressioni che la Natura, nelle sue mutevoli fogge e declinazioni, suggerisce, non c’è soggetto che non sia degno di attenzione: cespugli infuocati dai bagliori autunnali, le splendide fioriture primaverili degli alberi da frutto (siamo a ridosso dell’orientalismo, non dimentichiamocelo), ma anche le abitudine della vita quotidiana, o le colazioni plein air, romantici cesti da pic-nic fanno capolino sulle tavoglie “spalmate” languidamente su erbette invitanti, ed ancora trionfi di dalie, zinnie, tra bordure miste, vengono celebrate sulle tele. penso ad esempio a ” La strada da Versailles a Louveciennes” di Camille Pissaro 1870, ma quello che è veramente innovativo è la funzione della luce sui dipinti:la scoperta della natura è continua, ma le vibrazione dei fasci di luce o delle sue emanazioni è ciò che veramente rende unico ogni filo d’erba, ogni bordura, o i riflessi dell’acqua.

monet venezia

Ed allora si verifica proprio quello che prima si diceva: la Natura entra in simbiosi con tutto ciò che la circonda, ma soprattutto con lo stato d’animo di chi la osserva “impressa” su tela, non è più esterna da sè, lì distante e assorta, ma si è rifugiata fra le pieghe dell’animo di chi la spia sulla tela.

Claude Monet “Prima giardiniere e poi pittore” come lui amava definirsi, forse è l’artista che più di ogni altro abbiamo presente quando pensiamo all’Impressionismo, ed allora dalla sua residenza di Giverny, fra pergolati di rose e glicini l’aria si fonde con i giochi di luce : “l’angolo dello stagno a Ginervy” o i “Glicini” .

Qui realizza la fusione tra l’arte del giardino e l’arte della tela, nel parco le fioriture si alternano in macchie di colore che inseguono l’alternarsi delle stagioni, le nifee nell’acqua dove si specchiano salici, tutto si fonde nei giochi di luce e di aria, le forme canoniche si dissolvono e rimane proprio la sensazione, l’impressione, e quello che si percepisce è l’onirico della bellezza

la vostra psico-terra-peuta

🙂

edwigemormile

Balconi da mangiare! I belli&buoni

lillà dipinto

Sì sì balconi da mangiare, ma anche da guadare, annusare, toccare: regola aurea, non mi stancherò mai di dirlo: siate generosi con i vostri piccoli spazi, a piene mani spargete vasi, piante, grandi, piccoli, altrimenti la resa è povera, scadente…squallida.

Mi piace proporvi oggi delle installazioni di dimensioni interessanti, direi un paio: un vaso di lillà (Syringa) e aromatiche ed uno di melo (malus red sentinel) e fragoline di bosco!

Romantico Lillà! ormai i landscape moderni non lo propongono, infatti non sono giardinieri,ma le sue fronde, il suo profumo ci fa venire in mente i giardini passati, ormai consegnati ai racconti, invece oltre ad essere bellissimo per la sua fioritura aprile-maggio assai profumata, è anche così spettinato con il suo fogliame che lo rende adorabilmente attuale,evoca i giardini dipinti da Monet,il suo profumo sa di fresco, di pulito, di bucato,per intenderci, ben si presta ad essere cresciuto in vaso,  per esempio con un diametro di 50 cm ed una altezza di 70, vi darà grandi soddisfazioni anche in solitaria al centro del vostro balconcino.

Alla base potete piantare delle lavande nane, o delle aromatiche, come ad esempio delle salvie dalle fioriture diverse come colori: i rossi porpora, i viola, se scegliete una fioritura bianca per il lillà.

I suoi fiori ben si prestano ad aromatizzare lo zucchero, a strati alternati(coglieteli appena sbocciati) con lo zucchero, chiuso ermeticamente in un vasetto, dopo di ché eliminate i fiori ed usatelo per addolcire una crema, ad esempio.

lillà

Lo stesso potrete fare con i fiori di lavanda, che ben si sposano per addolcire il latte.

Un’altra composizione, di grande impatto visivo su un balcone è un melo(malus red sentinel), in vaso 60 cm di diametro, con ai piedi tripudio di fragoline di bosco: il Red Sentinel, in autunno vi regalerà quelle bellissime melette piccole rosse, che si usano per decorare, ma che sono ottime anche sotto spirito!

Le fragoline di bosco si presentano da sole.

Alternativa alle fragoline, che spesso io ho proposto, è l’artemisia, absentium, per intenderci, bellissimo fogliame, grigio-verde, leggero e frondoso, le cui foglie sotto spirito alternate a cubetti di zucchero e chiuse ermeticamente per 30gg, si trasformeranno in un formidabile digestivo da offrire ai vostri ospiti a fine pasto.

buon divertimento

la vostra psico-terra-peuta

🙂

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Chi è la più bella del Reame? – Orsù, Peonia sei tu!

de mon jardin

La storia di Peone, figlio di Asclepio:

Figlio del Dio della medicina, curò con successo le ferite che l’indomito Eracle inferse a Ade, Dio dell’oltretomba, guarendolo con successo.

Costui grato a Peone, e per sottrarlo all’ invidia del padre  Asclepio tanto era più bravo, lo trasformò nella pianta che conosciamo: bellissima e curativa!

Paionia -aggettivo paionios -vuol dire proprio salutare.

peonia bocciolo

Se c’è un fiore che può superare la rosa per bellezza è proprio la Peonia, le corolle voluttuose, traboccanti di petali e a volte di profumo, e proprio come una principessa ha un’unica fioritura, si concede “semel  in anno”, e la sua regalità sta proprio in questo, in piena primavera perfetta ed effimera fa bella mostra di sé,

Ancora adesso in Oriente, terra raffinata ed elegante, da cui proviene, considerata simbolo di nobiltà,eleganza,gloria Imperiale, e , per molto tempo appannaggio esclusivo del Celeste Impero.

Sorvolo sulle differenze botaniche, classificazioni, storia ed origini, dovremmo dilungarci per troppe righe, mentre le curiosità legate a questa meraviglia ve le voglio raccontare:

Le Peonie arbustive erano erano comprese nei prontuari  dei rimedi naturali popolari cinesi, ai tempi di Mao.

peonia fioritura

                 de mon jardin

Allora, la Cina, era una nazione enorme e priva di medici e di farmaci di sintesi e Mao Tse Tung spedì giovani di buona volontà , chiamati “MEDICI SCALZI” in giro per le campagne a raccogliere piante locali per dare soccorso alla popolazione malata:la scorza delle radici di peonia,raccolta e pulita al momento,veniva indicata come risolutiva contro i dolori mestruali e di ventre dopo il parto.

Il decotto in unione con il rabarbaro semi di pesca e solfato di sodio era invece ritenuto curativo per gli attacchi acuti di appendicite.

Offrire un mazzo di peonie equivale a dire “mi doni serenità”.

Prima di offrire qualche rudimento di coltivazione mi piace concludere con  la parte poetica della Natura, e ho scelto un verso di Corrado Govoni…

   “Rose incinte di Rosso”

Le mani nella terra:

Potete piantare le Peonie in qualsiasi momento dell’anno scegliendo sempre piante allevate in vaso.

Per quelle a radice nuda da ottobre a marzo, evitando i periodi di gelo.

Attenzione all’esposizione!!! Vero cruccio per le peonie:

Le peonie erbacee amano un’esposizione più soleggiata,quelle arbustive la mezz ’ombra .Tutte quelle con i fiori scuri vanno in mezz’ ombra, altrimenti scoloriscono e appassiscono velocemente.

Preparate un sub-strato  con 1/3 di terra locale 1/3 di sabbia grossolana e 1/3 di buon terriccio da giardino poi aggiungete del concime buono bilanciato di minerali, vanno bene quelli a lenta cessione.

Importante la BUCA!!!!

Scavate una buca di 40-50 cm di lato e disponete sul fondo unno strato di cocci e aprite un solco per interrare le radici: le PEONIE ERBACEE devono avere il colletto coperto di terra per 2-3 cm, le ARBUSTIVE  devono avere il punto di innesto a 10-12 cm di profondità, affinché la pianta possa riprodurre nuove radici dalla parte legnosa sovrastante.

Buon lavoro

La vostra psico-terra-peuta

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:)

Aprile Aprile dolce dormire Aprile ogni goccia un barile…Aprile Fiorile…

ciliegio part.

Eccoci al risveglio della primavera, e con essa le tenere gemme con una forza inaudita rompono rami coriacei con la forza che sola la vita ha… cosa dobbiamo fare e prevedere in terrazzo,giardino , balcone?

Qualche consiglio:

Prima di tutto ricordiamoci i rinvasi, là dove richiede, ricordate la circonferenza del vaso massimo 4 cm in più dell’origine, specialmente nella fase intermedia del rinvaso, pena produzione eccessiva di radici.Invece ve la potete cavare con un rabbocco di terra in quelle in vaso a dimora, io agisco così: rimuovo 2,3 cm di terra superficiale e la rabbocco con un terriccio ricco di humus.

Per tutte indistintamente un concime a lenta cessione.

Per arbusti e rampicanti è giunto il momento di accorciare tutta la chioma e eliminare il secco,accorciateli a circa metà altezza, le fioriture saranno più copiose sui rami nuovi che tale operazione favorirà.

Per i nostri balconcini non dimentichiamoci i bulbi a fioritura estiva:si possono mettere a dimora gladioli, ad esempio in una fioriera capiente e profonda, saranno un’ottima riserva di fiori da recidere per il nostro appartamento, mescolati con rami verdi che taglierete dagli arbusti, tutto molto naturale e raffinato, ed ancora bulbi di dalie che sanno di tempi andati, fresie, profumatissime, tuberose.

Ed ora vi voglio raccontare degli alberi da frutto in vaso, e per precisione del ciliegio che in questo mese dà il meglio di sè:

Famiglia dei Prunus è una nuvola color crema,poetico e sognatore la fa da padrone nei nostri giardini in terra ed in vaso… diamogli un vaso da 60 cm di diametro ed ogni anno gusterete i suoi frutti, se lesti ed attenti arriverete prima degli uccellini di cui ne sono ghiotti: ha una chioma allargata adatto anche a creare zone d’ombra ai suoi piedi possiamo mettere delle bulbose, o delle clematis che vigorose e prepotenti si avvinghieranno al suo tronco.E’ un deciduo,con fiori semi-doppi che si raccolgono a mazzolini.Quello che vedete raffigurato ha circa dieci anni ed un Vignola…ciliegie vignola.

ciliegio vaso

Sempre dimorato in vaso con l’accortezza di un buon concime ed abbondanti innaffiature.

Un altro arbusto da prestare attenzione adesso è la forsizia, personalmente non la amo, ma è generosa di fiori in questo periodo ancora parco, appartiene alla famiglia delle oleaceae ed ha origine nella lontana Corea. E’ il momento adesso di potarla, incomincia a sfiorire e bisogna ridarle forza: essenziale per mantenere il cespuglio ordinato, eliminiamo sempre il vecchio ed il secco, regola aurea di un buon giardiniere, così si svilupperanno nuovi rami da fiore.

Sono molto rustiche e sopportano temperatura fino a più di -10° amano sole e

mezz’ ombra e richiedono in estate abbondanti innaffiature.

forsizia

Bene subito al lavoro, e ricordiamoci che dove operano le mani non albergano i cattivi-pensieri!

La vostra psico-terra-peuta

:)

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Pasquetta: gite fuori porta, qualche suggerimento!

Se il tempo ci grazierà sarà bello armati di panierino e tovaglia a quadretti riscoprire qualche bel parco della nostra bella Italia: con l’occasione molti dei Giardini importanti si sono rifatti il trucco, il primo che vi voglio segnalare il bellissimo belvedere di Parco Savello, o meglio conosciuto con il nome del Giardino degli Aranci, anche secondo più bello e poetico, sono proprio gli aranci amari, per intenderci quelli da cui si estrae per distillazione il Neroli, uno dei profumi più raffinati ed esclusivi conosciuti, che popolano questo bel giardino, strappato dall’incuria e dagli atti di vandalismo, recuperato all’interno di un progetto “Roma mia”, dove? … nella città eterna, ovviamente, e per la precisione nell’antica strada di Clivo di Rocca Savella.

Sempre nei dintorni, in provincia di Viterbo, imperdibile l’apertura con l’occasione dei Giardini di Bomarzo di cui già vi raccontai(https://edwigemormile.com/2015/04/09/i-giardini-di-pietra/), magici ed esoterci.

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Sempre nella città eterna è possibile visitare l’unico giardino giapponese esistente in Italia, con tutti i simboli ricorrenti, le cascate, le isole, le rocce, le montagne.

per maggior informazioni è necessaria la prenotazione http://www.jfroma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=42&Itemid=32&lang=it

Scendiamo un pò più al Sud nel Parco Nazionale della Sila, dove è possibile portare il vostro amico a “4zampe, “respirare aria incontaminata, per bellissime passeggiate

E per concludere nei giorni del 27 e 28 marzo la Principessa Caetani predispone l’apertura dei giardini di Ninfa esempio fra i belli per il paesaggismo in Italia, https://edwigemormile.com/2015/06/21/giardino-di-ninfa-tra-cavalieri-e-castellane/

I Giardini di Ninfa apriranno il 27-28 marzo
per info e prenotazioni

-caetani.giardinodininfa@panservice.it
-oppure a caetani.monumentonaturale@panservice.it

Buon divertimento ai grandi e piccini

la vostra psico-terra-peuta :)

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La Bellezza,forse, ci salverà…forse – Il Parco Pubblico –

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E’ così “normale” per noi passeggiare in un parco pubblico, entriamo,usciamo, sostiamo,mangiamo,beviamo,giochiamo,ci baciamo, ci teniamo per mano,portiamo i nostri bambini…

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Ma è relativamente breve il tempo in cui ciò è stato possibile, ossia la “ creazioni dei parchi pubblici,” o meglio il loro accesso al popolo è recente: prima la Francia a fine del ‘700 e poi la democratica Inghilterra a metà del XIX sec.

Procediamo con ordine: i Parchi prima di tale data erano appannaggio e proprietà del Clero e dell’ Artistocrazia, con i disordini continui e le pressioni sociali, prima, e con la confisca dei beni,  dopo, furono resi pubblici.

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Una sorta di Illuminismo e Modernismo insieme rese questo progetto all’avanguardia :il parco restituiva una sorta d’immagine, illusoria, di armonia sociale, si sperava che il divertimento, lo svago, il relax all’aria aperta, la frequentazione del bello, costituisse una strategia allo sfogo delle tensioni della vita quotidiana, un antidoto antirivoluzionario! (Già Re Sole apriva le porte di VERSAILLES una volta al mese al popolo, potevano visitarla,viverla, mangiare portandosi i panieri, unica, conditio  sine qua non, era l’igiene! Ebbene sì dovevano giungere puliti,lindi e pinti!)

Parigi è stata una delle prime città europee ad offrire il verde ai propri cittadini, le Tuileries, tenendo sempre presente un’esigenza di controllo sanitario e sociale della crescita urbana,ma solo a Londra,più tardi,assume una forte connotazione sociale, una specie di riscatto per le classi più deboli, i giardini urbani diventano zone in cui creare,favorendo l’incontro fra classi sociali differenti, dei codici di comportamento,assimilati dal proletariato specchiandosi nella borghesia nascente , che a sua volta, li aveva mutuati dall’aristocrazia: affascinante il termine abusato “ snob” che altro non è che la contratio di sine nobilitate: ovvero le classi ricche emergenti,borghesi , professionisti e commercianti che emulavano  l’aristocrazia … ma senza appunto nobiltà!

Affascinante come il paesaggio e la sua storia sia uno specchio sociale, economico, così che i nostri “abusati” parchi già alla loro nascita costituivano uno scenario teatrale, animato da marionette che si scimmiottavano a vicenda.

Ora come ora è difficile, verificare se la bontà di questo progetto nato qualche secolo fa ed estremamente innovativo ha funzionato … passeggiamo  nei nostri bellissimi parchi e per terra ci sono bottiglie di plastica, mozziconi di sigaretta, a volte siringhe, carte e cartacce, bottiglie di vetro…

Mha !!! Che dire! Il Parco privato, diventato pubblico ,voleva proprio l’opposto: educare al bello, pensando già allora che la bellezza era l’unica via di scampo alla barbaria!

La vostra psico-terra-peuta

edwigemormile

:)