Identititas o la consapevolezza di sè…

Oggi 5 marzo inauguro la mia piccola rubrica, il libri della settimana di ZetaLaFormica…nasce dalla ricerca su periodici preposti, e raccolti secondo la mia sensibilità, letti per voi, perché penso che nel piacere di leggere si compia un’esperienza esistenziale importantissima: si ascolta se stessi e a volte ci si comprende…prima si incontra un autore, ma poi, quell’autore, troverà noi.

Quando noi incontriamo un autore l’esperienza è di raccolta di dati, informazioni, fatti, sensazioni, ma quando accade in un secondo momento il contrario, lui incontra il lettore, si dipanano i misteri, si fugano alcuni dubbi, e la realtà ottiene qualche risposta!

la lettura si svolge su un doppio registro circolare.

Ecco un saggio che mi ha molto affascinato, per il respiro ampio che abbraccia:

-Dove Dio respira di nascosto- Paolo Alliata- Ponte delle Grazie-Milano

La letteratura espediente letterario e speculativo per s-velare Dio, mai manifesto ma tanto presente quanto più nascosto, il respiro di Dio accompagna la narrazione da Rousseau a Oscar Wilde, ed ancora Buzzati, Rilke…le Elegie Duinesi, il Riccardo III di Shakespeare:tutto ciò che incatena l’uomo al passato, all’odio, al risentimento, un’autoflagellazione che impedisce di procedere, liberi, nella vita…ecco cosa serve il perdono, a se stessi.

Una visione spirituale e panteista accompagna tutto il saggio, una passeggiata nei boschi della letteratura, un viaggio interiore, che aiuta a diventare se stessi, a rispondere al proprio daimon, la chiamata della vita.

-Gerti, Bobi, Montale&C.- Waltraud Fischer vita di un’austriaca a Trieste- Diabasis, Parma-

Spregiudicata, libera, modernissima come solo le donne di inizio secolo furono, partecipò alla vita intellettuale triestina della sua epoca, tanto per capirci, il salotto di Svevo la libreria di Saba,  nei caffè si chiacchierava di psicoanalisi, quantum mutati ab illis, oggi nei caffè ci selfiamo!

 

 

 

 

 

 

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“Gli Innamorati”, ovvero la commedia dei sentimenti acerbi al Mercadante

Gli Innamorati di Goldoni sono personaggi deliziosi! Creano situazioni disperate, pettegolezzi, invidie, ed inciampano sempre su ostacoli che li tengono separati.  Tutto attorno a loro si creano situazioni che fanno sviluppare gli altri personaggi, altrettanto briosi e divertenti. Essere separati dalla persona amata, cosa potrebbe esserci di peggio? Dà loro ragione di lamentarsi con forza e tormentarsi per il loro stato, e quando finalmente si trovano faccia a faccia, litigano, battibeccano, o si trovano senza parole. Le liti sono eleganti, frizzanti di classe superiore, musicali come una poesia o un sonetto.  Nelle situazioni difficili, arruolano l’aiuto di un servo che fa da intermediario, che ovviamente crea ancora più confusione,è la commedia degli errori al suo meglio. Molto egoisti ed egocentrici, gli innamorati vivono in un mondo tutto loro in cui essi stessi sono gli individui più importanti: amano se stessi, ma sono innamorati  dell’idea stessa dell’amore e tutto quello che esso comporta.  Sono superficiali, immaturi, senza pensieri,  le emozioni cambiano per un capriccio, diventando crudeli e insensibili pur professando il più profondo degli amori. Si dilaniano nei momenti di rabbia per poi far pace con ridicoli slanci sentimentali. Attraenti ed eleganti, sanno ancora essere comici ed imperfetti come tutti gli altri personaggi. Sono personaggi nevrotici, inventati nel XVIII secolo, ma attuali per le loro nevrosi e per l’ironico cinismo del loro romanticismo.

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Lo spettacolo Gli Innamorati di Carlo Goldoni con drammaturgia di Vitaliano Trevisan e la regia di Andrée RuthShammah – in scena al Mercadante da martedì 3 a domenica 8 maggio – chiude il cartellone 2015/2016 del teatro di Piazza Municipio.

Con Marina Rocco nei panni di Eugenia e Matteo De Blasio in quelli di Fulgenzio, recitano Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini.

Le scene e i costumi sono di Gian Maurizio Fercioni, le luci di Gigi Saccomandi e le musiche di Michele Tadini. Gli Innamorati – produzione del Teatro Franco Parenti di Milano –

Simona Caruso