La tavola a Natale- centrotavola col sapore della Natura-

centrotavola

vi piace?

E’ un centrotavola natalizio, con la semplicità e i colori della natura e dell’inverno, di facilissima realizzazione, che piacerà a tutti i vostri ospiti!

Riecheggia gli antichi centrotavola rinascimentali, belli e buoni dove tutto o quasi, era commestibile, e, proprio così accade, durante la cena lo ammirerete e dopo lo gusterete!

ci sono i mandarini, le noci, le nocciole, i sorbi…

Occorrente

una corteccia di sughero adatta alla capienza della tavola(ricordate non deve ingombrare, ma non deve essere troppo piccola, risulterebbe penalizzato l’effetto.

foglie di apidistra o sea grape o philodendrum,importante che siano piatte.

mandarini con foglie o arance sempre con foglia, limoni, cedri…

peperoncini colorati o a mazzetti, oppure bacche.

Sorbi

frutta secca: noci nocciole…

 

per iniziare adagiate con il gambo rivolto al centro le foglie, che andranno a ricoprire le due estremità della base di sughero.

disponete sempre seguendo il verso delle foglie i mazzetti di peperoncini, o bacche.

ora la frutta, iniziate dagli agrumi, ossia la frutta più grande.

a cascata disposti sparsi i pommi di sorbo, con foglie.

ed ora la frutta secca, snocciolatela sopra…

un consiglio: scegliete du colori, base arancio e rosso o giallo e verde, l’effetto è più raffinato.

Importante la scelta del colore della tovaglia, un colore caldo…no bianco, farebbe troppo macchia.

 

 

 

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Lavori autunnali e qualche suggerimento!

Interventi stagionali

E’ in arrivo l’autunno

Quest’anno le stagioni sono proprio quelle di una volta: erano anni che non vedevamo l’estate, calda, lunga, siccitosa … ed altrettanto l’autunno si è presentato puntuale il 1^ di settembre (inizio autunno meteorologico).

Il lungo periodo di siccità ha inasprito la terra rendendola coriacea e refrattaria, le piogge violente a seguire poco o nulla sono servite, rimbalzando su loro stesse.

Quello che ci troviamo di fronte sono morti e feriti! La prima cosa da fare è pulizia, facciamoci coraggio e buttiamo ciò che ormai è secco, fa parte dell’esistenza, il ciclo vita –morte –vita.

Il terreno è morbido e le piante avviandosi al riposo vegetativo ci regalano le ultime bellissime fioriture, possiamo piantare nuovi alberi, arbusti, e le bulbose a fioritura primaverile, vi consiglio in vaso, troppo disordinate in terra; procediamo con calma alle potature, un tempo il giardiniere folle potava ed accorciava tutto quello che trovava, ora, finalmente si apprezza la tarda fioritura delle graminacee ornamentali, o la naturale bellezza delle piante che incominciano a seccarsi, o altre che hanno dei capolini che alle prime gelate si cristallizzano in preziosi gioielli, ed infine non per ultimo gli uccellini in inverno se ne nutrono.

Calma in giardino ci vuole calma.

Incominciate a rimuovere dalle fioriere e da vasi le specie annuali e sostituitele con altre piante per creare nuovi  angoli suggestivi, non affrettatevi se mancano le idee lasciate i vasi vuoti in sospeso

Qualche suggerimento

Tra gli arbusti potreste iniziare a mettere a dimora i Caprifoglio arbustivo( Lonicera porpusii)

Ha dei belllissiimi grappoli di fiori tubolari gialli, profumatissimo e fiorirà tra fine inverno e inizio primavera.

Il Calicanto invernale fiori giallo chiaro profumati che crescono su rami ancora nudi, veramente suggestivo, fiorirà per tutto l’inverno!

Viburno Dawn  e Charls Lamont

Entrambi hanno fiori a grappolo rosa straordinariamente profumati su rami rossicci, fioritura inverno ed autunno.

Prepariamoci all’inverno, ideando soluzione allegre, il giardino, il terrazzo, o un balconcino, possono essere momenti di relax in qualsiasi stagione, quindi rallegriamo le nostre vite con i colore anche in inverno:

per piccoli spazi, il ciclamino, l’erica, (ricordiamoci che è un’acidofila e come tale ha bisogno del terriccio adatto, pena la sua morte!) la skimmia abbinate a foglie verdi come l’edera, o evenomino, il risultato sarà un accostamento veramente piacevole.

Mani in terra e al lavoro

la vostra psicoterrapeuta

🙂

http://edwigemormile.com

Progettare un angolo relax…sul balcone

Salve! cerchiamo di realizzare uno spazio fiorito appena al di là delle vostre finestre, la bella stagione è, o, dovrebbe essere alle porte, non facciamoci cogliere impreparati, 😉

Prima di tutto individuiamo l’esposizione, sole, ombra, mezz’ ombra…poi gli spazi a disposizione, ricordatevi più è piccolo più deve essere colmo, gli inglesi che di verde se ne intendono, dicono che in giardino si deve essere generosi!

Questa settimana ci occuperemo dei balconi esposti al sole, ai quali si può dare il refrigerio dell’ombra scegliendo le piante adatte: la vite del Canada fa proprio al caso loro: posta in grandi vasi lungo i fianchi delle maniche lunghe del balcone, questa pianta che cresce assai velocemente,, fissata tramite i suoi viticci a dei supporti, sarà in grado di creare una fitta tettoia.

su uno dei lati rimasti liberi potrete dare spazio, sempre in un grande vaso o contenitore, all’angolo delle aromatiche, salvie rosmarini mescolati insieme, se preferite le fioriture sostituite con della forsizia, che già dai primi di gennaio vi regalerà splendidi fiori gialli.

Ora passiamo alle ringhiere, croce e delizia… invase da questi poveri gerani, che gerani non sono bensì pelargoni, non godono mai di buona salute, amano la mezz’ ombra  e i climi freschi, stupendi e sani in Trentino per esempio, e la dice lunga…quindi proporrei di lasciarli lì!

Le ringhiere possono essere abbellite con piante di lantana, mediterranea, rustica, robusta, ha rami sarmentosi che le conferiscono quell’aspetto spettinato così raffinato proprio perché semplice, arancione, gialla, su foglie di un verde scuro assicura un effetto cromatico di sicuro interesse.

In autunno la potrete sostituire  con i crisantemi, e poi con bulbi primaverili.

A terra, base della ringhiera, non lasciate buchi!

predisponete delle cassette con del pitosforo nano, comunemente definito palle di maggio, fioritura profumatissima.

Non dimentichiamoci di coltivare u bel vaso di dalie, sono da recidere e colorano i centrotavola estivi.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

http://edwigemormile.com

Ti consiglio un libro

Ravanello cosa fai?

di Emanuela Bussolati

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Racconta, con parole e immagini, come possiamo far nascere un piccolo ravanello. E si sa, si incomincia da un ravanello, per coltivare poi un intero orto.
Non si tratta solo di far crescere ortaggi, curare una piantina è molto di più. Significa parlare anche della provenienza del cibo e di come sia importante sceglierlo bene.

E ancora: coltivare una verdura è anche imparare ad avere pazienza, a sbagliare e ad esercitare il senso di responsabilità.

A cosa serve? Perché? Dove? Come si mangia? Come si fa? Ma soprattutto, cosa c’entra la luna con i ravanelli?
Quando avrete risolto questi dubbi, sarete pronti per seminarli.

E poi? Aspettare. Almeno 20 giorni.

Seminare, concimare, annaffiare e aspettare con trepida attesa la nascita di una timida piantina aiuta a “coltivare” la pazienza, a vivere imparando a conoscere i tempi della natura. A fine libro tante ricette per poter gustare e offrire i ravanelli raccolti.

 Età di lettura: da 4 anni.

Il risveglio della natura

ciabot

Dopo un lungo letargo ed un lavoro sotterraneo la natura da i primi cenni di risveglio: potature, semine.

Con la luna crescente si seminano i vegetali che si sviluppano verso l’alto, con la calante quelli da radice e filo terra.

Ricordatevi che le potature si eseguono sempre in luna calante, mentre quando potate i salici, meravigliosi per intrecciare e lavorare, in luna crescente, in modo che mantengano a  la flessibilità necessaria più a lungo.

vaso-con-fiori

Da fare nell’orto,in terrazzo, in giardino.

Basilico

seminatelo in vaso, ma se riuscite usate i dischetti pre -seminati il risultato sarà migliore.

Frutteto

eliminate i frutti rinsecchiti, quando potate state attenti ai rami con getto rotondo, è da frutto, fate fascine con le ramaglie, sono utili in giardino e belle in casa per l’inverno.

In terra

potete piantare lo scalogno, aglio, e seminare il ravanello.

Rosai

ai loro piedi seminate bulbi di aglio, meraviglioso connubio: 

questa bulbosa umile protegge le rose dagli afidi.

Rose

Sono da potare le varietà antiche: mi raccomando solo il vecchio, secco, o rami spezzati.

Terreno

da preparare se desiderate seminare il prato o semplicemente rinfoltirlo.

Alberi da frutto

da irrorare con la poltiglia Bordolese

Piante in vaso

sono da rinvasare i gerani ed incominciate ad innaffiare le piante in vaso, queste ultime,comunque vanno innaffiate in inverno nelle ore più calde, avendo cura di non avere sottovasi, condizione per cui poi gelano.

Semine

bieta,cavolo,insalata, sedano, nei vasetto anguria e melone, in semenzaio pomodoro,peperone, melanzana, in clima mite fave e piselli.

Semine di annuali

alisso,begoniette,impatiens,salvie ornamentali.

Siepi ed aiuole

le aiuole sono da preparare per accogliere ciò che avete messo a pre -germogliare, 

se avete in programma la messa a dimora di una siepe questo è il momento!

Buon lavoro!

terrazzo

Ma che cavolo!-ti vedo ovunque-

cavolo-nero

Da convinta vegetariana ( non vegana 🙂 ) le mie visite dal verduriere sono frequenti.

Lui è lì, fiero, implacabile, nero, Brassica oleracea che per la sua rusticità e la bellezza delle foglie in questi mesi freddi è il re del giardino ed ospite fisso dei fruttivendoli: sto parlando del cavolo nero di Toscana.

Da lontano nell’orto ti osserva alto e dritto, coriaceo e gibboso, tanto che quando piove le goccioline rimangono sospese ladre di riflessi e colori, dandogli l’aspetto di un gioiello grezzo e non riuscito: riflessi tra il plumbeo il verde il nero, e, proprio per questo bellissimo da abbinare nell’orto con l’indaco  della borragine per esempio, l’arancione delle calendule, mischiateli con gli altri cavoli, per la ricca varietà si prestano ad una collezione “botanica” e sono così belli.

cavolo-nero-2

Una bella siepe dal colore verde-grigio ( il mio preferito in giardino) risulta una quinta di grande effetto, sofisticata, col contrappunto dei nostri cavoli, a Natale sarà un quadro plein air.

Qualche cenno botanico: questa varietà di cavoli è il frutto di una selezione,o meglio, di una naturalizzazione di una specie selvatica, piantateli in una grossa buca ben drenata e concimata, ve ne sarà grato.

 

Rimbocchiamoci le maniche e al lavoro!

 “Mon Dieu, on appelle ca un summeil”

  L’Année du jardienier

la vegetazione fa la nanna in superficie,ma nel sottosuolo è un fermento…anche d’inverno!

albero-disegno

Gennaio

  • Seminate già le prime insalatine,sotto il tunnel
  • in condizioni climatiche miti mettete a dimora i fruttiferi a radice nuda
  • riordinate i lamponi, tagliando i fusti
  • ripulite il sottobosco
  • mi raccomando! le piante in appartamento sono da vaporizzare, il riscaldamento le stressa
  • non dimentichiamoci di dare da mangiare ai nostri uccellini e da bere,basta scuotere la tovaglia con le briciole.
  • mettere a dimora piantine di cipolla
  • potete iniziare a seminare pomodori,melanzane,peperoni
  • mescolate i semini avanzati di lattughino, cicorietta, misticanza,sempre sotto il tunnel.
  • Impianti e potature del frutteto
  • seminate l’aglio

buon lavoro e buon ascolto

Gennaio,gennaio,il mese più lungo dell’anno

immagine-totale

Gennaio è un mese un pò strano: lo aspettiamo nelle feste però le feste, pure, se le porta via. Le case si svuotano dai luccichii, le candele vengono relegate a momenti più opportuni,gli addobbi messi a nanna nelle scatole insieme al vecchio albero, e l’allegra confusione colorata della casa “puff” non c’è più.

Tutta quest’attesa, capodanno,la befana, lo dilatano e lo slabbrano, e la sua fine mai giunge, in giardino tutto tace, noi giardinieri guardiamo dalla finestra e siamo restituiti all’ordine naturale delle cose: la lentezza, il sonno, il caldo della casa.Tutti un pò svuotati dall’attesa delle feste, che in un attimo passano, e, è già nostalgia.

Allora poiché l’inverno è ancora lungo proviamo ad assaporarcelo, ad annusarlo,e, non dimentichiamoci che è la stagione del cuore, dell’anima, dell’intimità, dell’amore…

Questa volta vi do una ricetta… da annusare… vi regalerà il profumo dell’inverno, delle vecchie case, e di natura, quella del Nord…e un pò vi sembrerà che sia ancora Natale 😉

buccette

Eau de N0el

Anice stellato

cannella

chiodi di garofano

scorzette a scelta di agrumi

mandarini

arance

limoni

un pezzo di mela

bacche di ginepro

un baccello di vaniglia

Procuratevi una vecchia caldaietta,le pentole di alluminio per la precisione, mettete tutto a bollire, quando sobbolle diminuite a fuoco lento e lasciate che tutto si diffonda per la casa, è semplicemente meraviglioso!

vaniglia

Profumi e ricordi si tengono per mano, come già il vecchio Proust ci raccontava, ed allora la casa si popolerà degli amici che vi sono venuti a trovare, del pranzo di Natale e della cena della Vigilia, dei bambini che spacchettavano, dei nonni che si commuovevano, delle mamme trafelate tra la tavola e la cucina.

caldaietta

Distilliamo il profumo di Natale…

che ci accompagni in questo lungo,freddo, mese di gennaio.

Edwige Mormile

la vostra psico-terra-peuta

🙂

Le manine laboriose quante cose sanno fare- decori Natalizi per grandi e piccini-

Per le feste natalizie la Natura diviene protagonista regalandoci ispirazioni per magiche atmosfere ricche di suggestioni.

dettagli-albero

Dicembre è il mese in cui la nostra casa diviene uno  scenario fiabesco: piccini e grandi sognano insieme e rincorrono antichi miti pagani,cristiani… tutte le differenze sono annullate per potersi perdere …

natale

Tutto l’Occidente e il grande Nord si vestono di luce, di nastri di velluto rosso, di candele scintillanti,di pigne, di vetri fragilissimi e trasparenti, di pentolini sul fuoco che bollono di anice stellato, cannella, chiodi di garofano e buccette di agrumi… dal mattino alla sera, per profumare naturalmente la casa.

I biscottini di Natale hanno le fogge più consuete: alberi, stelline, Babbi Natale, coperti di glassa, o più semplici con le sfumature della cannella nell’impasto, li mangeremo o li appenderemo all’albero o alle ghirlande.

I rami secchi ritorneranno a vivere su un mobile con le meline dei prunus selvatici, rossi, brillanti, allegri.

Sono tradizioni senza tempo riecheggiano i saturnali degli antichi romani, alle feste del raccolto, i riti egizi e babilonesi che celebravano il solstizio d’inverno.

Mi viene in mente Goethe che nei “dolori del giovane Wherther” intravvede “un abete vestito con candele,dolci e mele”.. la bellissima tradizione romantica germanica, o lo Schiaccianoci di Hoffmann parla di un albero di Natale scintillante ricoperto di mele d’oro,caramelle e luci.

Ma oggi il Natale come lo dobbiamo interpretare?

Oggi il Natale è anche rispettare i valori etici della Natura, un lusso che dura nel tempo, ed è senza tempo, tutti noi custodiamo i nostri addobbi da riciclare, ai quali ogni anno aggiungiamo qualcosa, per impreziosirli o più semplicemente per segnare simbolicamente il ricordo di quell’anno.

camino

Non limitiamoci all’albero, ma valorizziamo gli angoli topici della casa: per chi ha la fortuna di averlo, un camino, o dove si riunirà la famiglia durante i pranzi e cene, e poi dove spacchetterà i regali, non dimentichiamoci delle camerette dei nostri piccoli: via libera al calendario dell’Avvento, quest’anno abbiamo ideato un Albero di Natale di pannolenci con taschine dentro le quali alloggiano le statuine del presepe: i piccoli impareranno ogni giorno a creare la magica notte della nascita…bello!

Una bella passeggiata in un bosco vi fornirà spunti e materiale, anche il fruttivendolo:

preparate dei pomander profumati, tutti gli agrumi si prestano, i pomander nacquero nell’antichità per profumare i polsi ed i colli delle nobildonne, ma anche per coprire i loro lezzi: bastano delle arance o mandarini, non amo i limoni mi fanno pensare all’estate, prendete le arance impacchettatele con nastrino rosso, come fossero dei pacchi regalo, e negli spicchi via libera ai chiodi di garofano, anice stellato, cannella;

li potrete disseminare a gruppi sui mobili, appendere alle ghirlande, ai festoni dei rami di pino norvegese, teneteli solo all’aria per farli un pò asciugare.

Essiccate voi le fette di arance sono sicuramente più profumate di quelle dei fioristi predisposte, fette di 2,3 mm sui termosifoni o in forno a 100°, saranno. è vero imperfette, ma proprio per questo più belle e profumate.

materiale-per-ghirlanda

Per i più piccini l’Avvento !

albero-avvento

Ora bando alle ciance e tutti al lavoro e, come dice la mia bimba…

“mamma? tutti insieme?”

SMACKKISSIMO

Abbracciate un Albero

 

parco-abate-glicine-parcoL’albero da sempre è l’immaginifico umano, o meglio la sua essenza ed effigie, come dovremmo essere noi: radicati in terra, pragmatici, forti, saldi, ma con lo sguardo e le braccia rivolte al cielo. Non presume assolutamente un anelito cristologico e deistico… ma magico e spirituale sì!

abete

Abeti dalla finestra

Dalla notte dei tempi l’Albero è stato venerato e rispettato dall’uomo la sua essenza è nei due mondi, il su e il giù, la creatura che concilia l’alto con il basso, il buio con la luce, la terra con il cielo: pensiamo al bosco, comunità di alberi, l’evocazione e la vertigine che ancora adesso e sempre susciterà non solo nei piccoli, ma in noi “grandi”, il boschetto sacro dimora di esseri soprannaturali, magici, gli spiriti della terra.

Si sta avvicinando il Natale, simbolo per eccellenza l’Albero.Ma ci siamo chiesti cosa rappresenta? Merita una risposta visto che albergherà quasi in ogni casa…Ecco:

Il rinverdire e la rinascita, ha un ciclo vitale analogo a quello del sole, sconfigge l’inverno e passa indenne attraverso i suoi rigori.

Ha sicuramente un rito propiziatorio ed augurale, infatti lo carichiamo di doni, le luci simboli della sapienza, una volta, pericolosissime, erano le fiammelle a popolarlo, gli addobbi, sono i doni materiali, ed i dolci.

Grazie all’uomo così l’albero di Natale,splende, vivifica, rigenera, ma purtroppo ormai il suo significato più profondo è stato soppiantato da quello consumistico, e forse, neanche noto.

L’albero di Abete, questo sconosciuto, ve lo presento:

ha sempre goduto delle prerogative simboliche dell’agrifoglio, anch’esso verdeggiante in pieno inverno, è una conifera, ricco di trementina lo rende praticamente resistente all’acqua, per cui veniva  impiegato nella costruzione di navi, è assai longevo 600-700 anni di età!

Una zona famosa per i suoi alberi secolari è proprio l’Abetone.

Curiosità, esiste anche uno zodiaco degli alberi, l’abete simboleggia il mistero, appartengono a questo “albero” i nati dal 2 all’ 11 gennaio e dal 5 al 14 luglio

” Sono persone di straordinario buon gusto, dignità, sofisticati, amano la bellezza, di temperamento testardi, tendono all’egoismo, ma si preoccupano per coloro che hanno vicino, piuttosto modesti e molto ambiziosi, di molti talenti, industriosi, amanti insoddisfatti di molti amici e nemici,fidati.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

edwige