Progettare un angolo relax…sul balcone

Salve! cerchiamo di realizzare uno spazio fiorito appena al di là delle vostre finestre, la bella stagione è, o, dovrebbe essere alle porte, non facciamoci cogliere impreparati, 😉

Prima di tutto individuiamo l’esposizione, sole, ombra, mezz’ ombra…poi gli spazi a disposizione, ricordatevi più è piccolo più deve essere colmo, gli inglesi che di verde se ne intendono, dicono che in giardino si deve essere generosi!

Questa settimana ci occuperemo dei balconi esposti al sole, ai quali si può dare il refrigerio dell’ombra scegliendo le piante adatte: la vite del Canada fa proprio al caso loro: posta in grandi vasi lungo i fianchi delle maniche lunghe del balcone, questa pianta che cresce assai velocemente,, fissata tramite i suoi viticci a dei supporti, sarà in grado di creare una fitta tettoia.

su uno dei lati rimasti liberi potrete dare spazio, sempre in un grande vaso o contenitore, all’angolo delle aromatiche, salvie rosmarini mescolati insieme, se preferite le fioriture sostituite con della forsizia, che già dai primi di gennaio vi regalerà splendidi fiori gialli.

Ora passiamo alle ringhiere, croce e delizia… invase da questi poveri gerani, che gerani non sono bensì pelargoni, non godono mai di buona salute, amano la mezz’ ombra  e i climi freschi, stupendi e sani in Trentino per esempio, e la dice lunga…quindi proporrei di lasciarli lì!

Le ringhiere possono essere abbellite con piante di lantana, mediterranea, rustica, robusta, ha rami sarmentosi che le conferiscono quell’aspetto spettinato così raffinato proprio perché semplice, arancione, gialla, su foglie di un verde scuro assicura un effetto cromatico di sicuro interesse.

In autunno la potrete sostituire  con i crisantemi, e poi con bulbi primaverili.

A terra, base della ringhiera, non lasciate buchi!

predisponete delle cassette con del pitosforo nano, comunemente definito palle di maggio, fioritura profumatissima.

Non dimentichiamoci di coltivare u bel vaso di dalie, sono da recidere e colorano i centrotavola estivi.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

http://edwigemormile.com

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Ti consiglio un libro

Ravanello cosa fai?

di Emanuela Bussolati

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Racconta, con parole e immagini, come possiamo far nascere un piccolo ravanello. E si sa, si incomincia da un ravanello, per coltivare poi un intero orto.
Non si tratta solo di far crescere ortaggi, curare una piantina è molto di più. Significa parlare anche della provenienza del cibo e di come sia importante sceglierlo bene.

E ancora: coltivare una verdura è anche imparare ad avere pazienza, a sbagliare e ad esercitare il senso di responsabilità.

A cosa serve? Perché? Dove? Come si mangia? Come si fa? Ma soprattutto, cosa c’entra la luna con i ravanelli?
Quando avrete risolto questi dubbi, sarete pronti per seminarli.

E poi? Aspettare. Almeno 20 giorni.

Seminare, concimare, annaffiare e aspettare con trepida attesa la nascita di una timida piantina aiuta a “coltivare” la pazienza, a vivere imparando a conoscere i tempi della natura. A fine libro tante ricette per poter gustare e offrire i ravanelli raccolti.

 Età di lettura: da 4 anni.

Le manine laboriose quante cose sanno fare- decori Natalizi per grandi e piccini-

Per le feste natalizie la Natura diviene protagonista regalandoci ispirazioni per magiche atmosfere ricche di suggestioni.

dettagli-albero

Dicembre è il mese in cui la nostra casa diviene uno  scenario fiabesco: piccini e grandi sognano insieme e rincorrono antichi miti pagani,cristiani… tutte le differenze sono annullate per potersi perdere …

natale

Tutto l’Occidente e il grande Nord si vestono di luce, di nastri di velluto rosso, di candele scintillanti,di pigne, di vetri fragilissimi e trasparenti, di pentolini sul fuoco che bollono di anice stellato, cannella, chiodi di garofano e buccette di agrumi… dal mattino alla sera, per profumare naturalmente la casa.

I biscottini di Natale hanno le fogge più consuete: alberi, stelline, Babbi Natale, coperti di glassa, o più semplici con le sfumature della cannella nell’impasto, li mangeremo o li appenderemo all’albero o alle ghirlande.

I rami secchi ritorneranno a vivere su un mobile con le meline dei prunus selvatici, rossi, brillanti, allegri.

Sono tradizioni senza tempo riecheggiano i saturnali degli antichi romani, alle feste del raccolto, i riti egizi e babilonesi che celebravano il solstizio d’inverno.

Mi viene in mente Goethe che nei “dolori del giovane Wherther” intravvede “un abete vestito con candele,dolci e mele”.. la bellissima tradizione romantica germanica, o lo Schiaccianoci di Hoffmann parla di un albero di Natale scintillante ricoperto di mele d’oro,caramelle e luci.

Ma oggi il Natale come lo dobbiamo interpretare?

Oggi il Natale è anche rispettare i valori etici della Natura, un lusso che dura nel tempo, ed è senza tempo, tutti noi custodiamo i nostri addobbi da riciclare, ai quali ogni anno aggiungiamo qualcosa, per impreziosirli o più semplicemente per segnare simbolicamente il ricordo di quell’anno.

camino

Non limitiamoci all’albero, ma valorizziamo gli angoli topici della casa: per chi ha la fortuna di averlo, un camino, o dove si riunirà la famiglia durante i pranzi e cene, e poi dove spacchetterà i regali, non dimentichiamoci delle camerette dei nostri piccoli: via libera al calendario dell’Avvento, quest’anno abbiamo ideato un Albero di Natale di pannolenci con taschine dentro le quali alloggiano le statuine del presepe: i piccoli impareranno ogni giorno a creare la magica notte della nascita…bello!

Una bella passeggiata in un bosco vi fornirà spunti e materiale, anche il fruttivendolo:

preparate dei pomander profumati, tutti gli agrumi si prestano, i pomander nacquero nell’antichità per profumare i polsi ed i colli delle nobildonne, ma anche per coprire i loro lezzi: bastano delle arance o mandarini, non amo i limoni mi fanno pensare all’estate, prendete le arance impacchettatele con nastrino rosso, come fossero dei pacchi regalo, e negli spicchi via libera ai chiodi di garofano, anice stellato, cannella;

li potrete disseminare a gruppi sui mobili, appendere alle ghirlande, ai festoni dei rami di pino norvegese, teneteli solo all’aria per farli un pò asciugare.

Essiccate voi le fette di arance sono sicuramente più profumate di quelle dei fioristi predisposte, fette di 2,3 mm sui termosifoni o in forno a 100°, saranno. è vero imperfette, ma proprio per questo più belle e profumate.

materiale-per-ghirlanda

Per i più piccini l’Avvento !

albero-avvento

Ora bando alle ciance e tutti al lavoro e, come dice la mia bimba…

“mamma? tutti insieme?”

SMACKKISSIMO

Gli Alberi: che meraviglia!!!! – Il mito di Erisittone- estr. da Napoliflash24-

Gli Alberi: che meraviglia!!!! – Il mito di ErisittoneQuando un paio di mesi fa hanno abbattuto un pino secolare che dominava la piazza dove abito, raccontarvi della tristezza è ben poca cosa…, ovviamente non era malato, come raccontano, ed altrettanto ovviamente, le firme raccolte dagli “abitanti dell’albero”a nulla sono servite.

Gli alberi sono veramente un tramite che l’uomo ha con il cielo,una metafora chiarissima ed inequivocabile della vita: l’uomo radicato con i piedi per terra e la testa protesa al cielo, da sempre gli alberi hanno ricoperto questo ruolo un pò mistico ed un pò magico, ad esempio pensate all’albero della vita, l’albero della conoscenza, l’albero dell’eternità, l’albero della prosperità, e quanti più ne vogliamo, perchè è con il cuore e con il fiato sospeso che li si cerca … e li si trova…sono lì, vecchi patriarchi secolari, sentinelle della vita e della storia, resistenti, indefessi, animati e “animosi”. E’ chiaro quanto il paganesimo prima legato al culto della Natura, sia stato trasformato dopo dal Cristianesimo collegandolo al culto della Salvezza caricandolo di tutti i simboli vegetali.

E, poiché la tradizione letteraria classica prima e la cultura cristiana dopo sono ricchissime di simbolismi metaforici presi a prestito dal mondo vegetale e animale vi racconto del mito di Erisittone e della sua fame insanziabile:

Grande sperperatore di beni materiali oltraggiò anche Demetra,Grande Madre della Natura, abbattendone l’intero bosco come legna da ardere per un banchetto! Erisittone aveva fama di essere un godereccio nel cibo… Demetra infuriata per il disprezzo che manifestò per la Natura, lo condannò ad avere una fame insaziabile, ma talmente insaziabile che dovette vendere tutti i suoi beni per procurarsi cibo, ma non bastando finì per divorare se stesso!!!!

Ora la morale è chiarissima, l’uomo distruggendo la natura distrugge se stesso.

Vi lascio con un’indicazione, provate ad abbracciare il tronco di un albero, anzi, portate i vostri figli, e fateglielo fare…la sensazione che si prova è di abbracciare la vita intera e un senso di pace vi pervaderà.

la vostra psico-terra-peuta :)

edwigemormile.com

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