Abbracciate un Albero

 

parco-abate-glicine-parcoL’albero da sempre è l’immaginifico umano, o meglio la sua essenza ed effigie, come dovremmo essere noi: radicati in terra, pragmatici, forti, saldi, ma con lo sguardo e le braccia rivolte al cielo. Non presume assolutamente un anelito cristologico e deistico… ma magico e spirituale sì!

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Abeti dalla finestra

Dalla notte dei tempi l’Albero è stato venerato e rispettato dall’uomo la sua essenza è nei due mondi, il su e il giù, la creatura che concilia l’alto con il basso, il buio con la luce, la terra con il cielo: pensiamo al bosco, comunità di alberi, l’evocazione e la vertigine che ancora adesso e sempre susciterà non solo nei piccoli, ma in noi “grandi”, il boschetto sacro dimora di esseri soprannaturali, magici, gli spiriti della terra.

Si sta avvicinando il Natale, simbolo per eccellenza l’Albero.Ma ci siamo chiesti cosa rappresenta? Merita una risposta visto che albergherà quasi in ogni casa…Ecco:

Il rinverdire e la rinascita, ha un ciclo vitale analogo a quello del sole, sconfigge l’inverno e passa indenne attraverso i suoi rigori.

Ha sicuramente un rito propiziatorio ed augurale, infatti lo carichiamo di doni, le luci simboli della sapienza, una volta, pericolosissime, erano le fiammelle a popolarlo, gli addobbi, sono i doni materiali, ed i dolci.

Grazie all’uomo così l’albero di Natale,splende, vivifica, rigenera, ma purtroppo ormai il suo significato più profondo è stato soppiantato da quello consumistico, e forse, neanche noto.

L’albero di Abete, questo sconosciuto, ve lo presento:

ha sempre goduto delle prerogative simboliche dell’agrifoglio, anch’esso verdeggiante in pieno inverno, è una conifera, ricco di trementina lo rende praticamente resistente all’acqua, per cui veniva  impiegato nella costruzione di navi, è assai longevo 600-700 anni di età!

Una zona famosa per i suoi alberi secolari è proprio l’Abetone.

Curiosità, esiste anche uno zodiaco degli alberi, l’abete simboleggia il mistero, appartengono a questo “albero” i nati dal 2 all’ 11 gennaio e dal 5 al 14 luglio

” Sono persone di straordinario buon gusto, dignità, sofisticati, amano la bellezza, di temperamento testardi, tendono all’egoismo, ma si preoccupano per coloro che hanno vicino, piuttosto modesti e molto ambiziosi, di molti talenti, industriosi, amanti insoddisfatti di molti amici e nemici,fidati.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

edwige

Come creare una bordura o aiuola autunnale?

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Siepe in salice intrecciato con varietà di Cornus

L’autunno accende di colori la natura,le giornate si accorciano, i fiori diventano bacche, e tappeti degni di un impressionista si sprecano sotto i nostri piedi.

Allora come potercene beare?

Scegliendo accuratamente le nostre creature in giardino: sicuramente l’acero giapponese  è il principe, con le sue foglie palmate che volgono al rosso è un bellissimo sfondo e fa da quinta a piante da fiore, per esempio bulbose, perenni come i ciclamini, per piantarli in terra scegliete i nani, oltre ad essere più garbati, a differenza di quelli grandi che danno il meglio di sé in vaso, si naturalizzano  meglio.

Non dimentichiamoci che alcune perenni con fioriture estive producono delle infruttescenze in autunno ed in inverno rendendo il vostro giardino veramente fiabesco, ad esempio l’allium, l’agapanto, il cardo e molte graminacee, inoltre assumono delle tonalità bronzee veramente suggestive.

L ‘autunno ospita anche i frutti colorati di alberi e arbusti, pensiamo i cinorridi delle rose non potate, bellissime bacche rubino utilissime per le decorazioni natalizie oppure da mettere in vaso mescolate con rami di viburnum, rallegreranno qualche angolo della casa.

E poi a piene mani i coloratissimi aster, crisantemi, ciclamini, saxifraghe che producono fiori fino alle prime gelate, rendendo vivaci le bordure autunnali, potete anche metterle nei  vasi, per un davanzale ad esempio, che a volte, in questo periodo, manca di interesse.

Quando progettate un angolo verde, una bordura, pensate sempre a quanto tempo potrete dedicarle affinché possa essere gestito nelle migliori condizioni, e se per terra si avvicendano foglie dai mille colori non correte a pulire,       go-de-te-ve-le!!

sono il segno del tempo, ci ricordano le stagioni che esistono, scandiscono la misura della vita.

la vostra psico-terra-peuta

🙂

edwigemormile.com

IL Verde … in casa :)

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Mai stata d’accordo con le piante in casa, atteggiamento integralista dettato dal fatto che dai pavimenti nulla nasce, e che, la condizione naturale di una pianta è la terra.

Quindi via libera ai fiori recisi in vaso, ai rami frondosi e sempreverdi colti in giardino o sul terrazzo, ma chi uno spazio verde piccolo o grande che sia  non ce l’ha come fa?

Deroghiamo l’intransigenza e cerchiamo di capire come possiamo vivacizzare e rendere gradevoli le nostre abitazioni senza che la natura soffra:

una bella pianta da “casa” è la MUEHLENBECKIA COMPLEXA, una nuvola verde frondosa e sottile che ben si adatta ai climi secchi delle nostre abitazioni,ha un portamento strisciante e ricadente,perenne, le foglioline sembrano delle monetine,coriacee e rotonde, in estate compaiono i fiori:delle piccole spighe profumatissime.

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Da marzo ad ottobre è necessario bagnarla spesso e nebulizzarla,non ama il sole diretto ma la luce sì.

Sarebbe meglio durante la fase vegetativa somministrarle un fertilizzante liquido.

La potrete adagiare in un angolo, oppure fare scorrere i suoi rami leggeri e sottili addirittura su una struttura.

I costi per una pianta perenne sono ragionevoli:

una pianta in vaso diametro 18 e con i rami già lunghi circa € 17-18 €

vaso 11 circa 6 €.

Poiché lavorerete in casa, le mani per essere guidate hanno bisogno di anima,musica consigliata

E, per lo spirito, nulla di meglio di un buon libro,rassicurante,pacato, entrare nei sogni di un giardiniere per iniziare a capirne la filosofia:

Romanzo:

Rosa Candida

Andur Ava Olafsdottir

Einaudi

pag 206 € 17,00

Un islandese, la sua storia,il suo sentimento, la sua famiglia.

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“Gli Innamorati”, ovvero la commedia dei sentimenti acerbi al Mercadante

Gli Innamorati di Goldoni sono personaggi deliziosi! Creano situazioni disperate, pettegolezzi, invidie, ed inciampano sempre su ostacoli che li tengono separati.  Tutto attorno a loro si creano situazioni che fanno sviluppare gli altri personaggi, altrettanto briosi e divertenti. Essere separati dalla persona amata, cosa potrebbe esserci di peggio? Dà loro ragione di lamentarsi con forza e tormentarsi per il loro stato, e quando finalmente si trovano faccia a faccia, litigano, battibeccano, o si trovano senza parole. Le liti sono eleganti, frizzanti di classe superiore, musicali come una poesia o un sonetto.  Nelle situazioni difficili, arruolano l’aiuto di un servo che fa da intermediario, che ovviamente crea ancora più confusione,è la commedia degli errori al suo meglio. Molto egoisti ed egocentrici, gli innamorati vivono in un mondo tutto loro in cui essi stessi sono gli individui più importanti: amano se stessi, ma sono innamorati  dell’idea stessa dell’amore e tutto quello che esso comporta.  Sono superficiali, immaturi, senza pensieri,  le emozioni cambiano per un capriccio, diventando crudeli e insensibili pur professando il più profondo degli amori. Si dilaniano nei momenti di rabbia per poi far pace con ridicoli slanci sentimentali. Attraenti ed eleganti, sanno ancora essere comici ed imperfetti come tutti gli altri personaggi. Sono personaggi nevrotici, inventati nel XVIII secolo, ma attuali per le loro nevrosi e per l’ironico cinismo del loro romanticismo.

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Lo spettacolo Gli Innamorati di Carlo Goldoni con drammaturgia di Vitaliano Trevisan e la regia di Andrée RuthShammah – in scena al Mercadante da martedì 3 a domenica 8 maggio – chiude il cartellone 2015/2016 del teatro di Piazza Municipio.

Con Marina Rocco nei panni di Eugenia e Matteo De Blasio in quelli di Fulgenzio, recitano Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini.

Le scene e i costumi sono di Gian Maurizio Fercioni, le luci di Gigi Saccomandi e le musiche di Michele Tadini. Gli Innamorati – produzione del Teatro Franco Parenti di Milano –

Simona Caruso