Calma…in giardino ci vuole calma!
La frenesia della vita, delle strade, le immagini accelerate che ci inseguono, quest’attività febbrile ed “innatura-le”che ci domina, tutto ha distrutto e non ci permette più di rivolgerci alle profondità delle nostre anime.
Questi ritmi hanno disturbato uno spazio primordiale ed archetipo che ci apparteneva:il vuoto, il nulla, luoghi dove il pensiero alberga fertile, ci spaventa… luoghi dove il suono della natura, con la sua pigrizia e solerzia, generava una musica: il fruscio delle foglie, il ronzio delle api, lo sciabordio dell’acqua… Io raminga e pellegrina vivo fra due mondi, e quello da cui stanotte sono appena rientrata mi ha ricordato questo:il piccolo giardino che mi accoglie in un altro luogo, e, in queste giornate roventi ancora di più, ho sentito anche la voce del caldo: ha un suono, un odore,un colore…ed allora calma…in giardino ci va calma e quiete: una panca su cui sedersi, anche solo cinque minuti,un cuscino, quello del tuo divano, buttato sull’erba, un attimo, è sufficiente, e con lo sguardo abbracciare tutto il verde che c’è…
Non è necessario un giardino, basta una seggiola su un balcone.. ed ancora di più un’amaca: di recente mi sono imbattuta in una fotografia di un’amica e del suo meraviglioso balconcino di ringhiera: un’amaca appesa su due traverse, un gruppo di orchidee in un angolo,dietro il sole di Napoli che tramontava.. ed ho pensato a quanto amore poteva esserci lì, in quella casa…
Non perdiamo tempo, e prendiamoci la quiete.
La vostra psico-terra-peuta