Il Giardino incantato…E’ stato veramente difficile scorgere una vena creativa da raccontarvi in questo caldo luglio…. ma poi all’improvviso ho ripensato ad un vecchio giardino che ricordo della mia infanzia, non era granché a pensarci bene, ovvero era una vecchia casa a cui attorno avevano costruito edifici degli anni ’70, ma lei prepotente, aveva combattuto per mantenere la sua dignità ed i suoi ricordi, non aveva piante esotiche e di moda, come si usa adesso, né tanto meno emulava patinati giardini all’inglese, ma aveva dato retta, semplicemente al suo cuore, e lo aveva seguito, aveva dato corpo ai sui sogni ed a ai suoi desideri: aveva archi di rose, un piccolo ninfeo, una fontanina, un muretto sul quale pigramente sonnecchiavano cuscini, tutto pronto per l’intimità ma anche per accogliere amici ed affetti.

Non aveva vasi di plastica, o sedute e arredi “pratici”, i vasi erano vecchi in coccio, e lì il tempo aveva lasciato il verderame, i mobili erano recuperati, di ferro, un pò arruginiti, dégagé, si direbbe ora, probabilmente recuperati in qualche vecchio mercatino…

Quando passavo lo indicavo sempre, e ricordo, chiedevo a mia nonna, dove fosse la fata che ci abitava….
Quello che ancor oggi mi emoziona al suo ricordo, non è tanto “il giardino della fata Turchina” ma la sua forza, così evocativa, lui così piccolo, immerso tra palazzi dell’edilizia di periferia, ma così immenso….. dal rimanere nel cuore della bambina di allora e della donna di oggi.