Centrotavola natalizio-i profumi dell’orto-

Eccoci! manca pochissimo, e le nostre case rifulgono di lucine, palline, abeti…

che fatica! ma il risultato è talmente bello che allontaniamo dalla mente il pensiero della fatica… prima…e soprattutto dopo :).

Oggi ho pensato di proporvi un centrotavola allungato adatto a tavoli rettangolari i ovali… così comuni nelle festività, risultati di propaggini.

Sono andata dal fruttivendolo ed ho acquistato:

  • un cavolo romano
  • dei peperoncini rossi
  • delle salvie, piantine vanno benissimo

Dal fioraio dell’eucalipto, e delle cinerarie verdi o simili, importante che abbiano un colore grigio-verde che ben si accostano con le salvie.

Poi ho recuperato un vaso portapiante, quello che vedrete l’ho acquistato ad un mercatino dell’usato, ma non disdegnate vecchie zuppiere di ceramica anche un pò sbeccate.

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Al centro ho posizionato il cavolo romano, di un bel colore verde brillante e per corona i peperoncini rossi tutt’attorno, a seguire le bacche di eucalipto… ai lati estremi le cinerarie, e per completare le salvie…  bello ehhh ;), facile, economico, e raffinato!

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Divertitevi e Auguriiiii 🙂

 

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-Le passeggiate di un giardiniere-

 

 

cuori di muschioI miei  processi creativi iniziano sempre da una passeggiata, il camminare mi fa pensare, mi quieta, raccolgo immagini,ma, soprattutto emozioni e sensazioni, i miei luoghi  appartengono all’anima: la natura, un parco, un viale alberato.

Sono frammenti, un ramo, una foglia mossa dal vento, il suo colore autunnale che sempre anno dopo anno mi stupisce e rapisce, gli alberi, tanto amati… tutto è lì per ricordarci di guardarli, perché la natura si fonda con lo spirito, in un paesaggio ideale e reale, così come è reale la fragilità umana.A questo serve la Natura, a ricordarci il nostro rapporto con la vita.

Ed allora su e giù nel Parco di dove abito cerco la pace, quella che vibra dentro che ti illumina lo sguardo, che ti da quel mezzo sorriso ebete e distaccato sul viso, che ti fa fare progetti e sogni, e allora mi ricordo che cammino per ispirarmi, per il terrazzo da rimettere in ordine o il giardino che così non mi piace… o meglio non mi emoziona… ma poco importa, infilo gli auricolari, continuo a camminare sempre su e giù ,seleziono Bach, le Variazioni Goldberg e mi allontano sempre più.

le inseguo ad una ad una, sono trenta, nulla è più vicino a Dio nella musica di Bach, iniziano piene di luce, poi si adombrano e si inquietano, emotive e distoniche proprie come l’uomo, poi risorge e si ritrovano nella conclusione, l’ultima aria pare uguale a quella iniziale, ma non è così siamo diversi noi non più come prima.

Il sole è tramontato, l’aria è più fredda annuncia quasi l’inverno, c’è pace finalmente, possiamo ritornare.