Le prime testimonianze che abbiamo risalgono al 2600 A.C. all’epoca di Sargon I re Sumero, subito dopo ne ritroviamo tracce nel nostro amato Omero, e per precisione nell’ Iliade:lo scudo di Achille era ornato di rose ed è anche scritto che Afrodite se ne servì per imbalsamare il corpo di Ettore.
Nel VI sec. Anacreonte ci tramanda che dalla spuma del mare si generò Afrodite, spume frondose, bianche, la rosa Alba.Sempre nel medesimo secolo la poetessa Saffo chiamò la rosa, per la prima volta “Regina dei fiori”.
Secondo lo storico Erodoto nelle “Historiae” la rosa fu introdotta in Grecia dal mitico re Mida di Frigia che visse in Asia Minore, e quando si trasferì in Macedonia portò con sé questa rosa profumatissima ricchissima di petali, circa una sessantina, probabilmente una Centifolia .
Siamo certi, comunque, che la Rosa penetrò in Grecia dal misterioso Oriente:dagli scritti di Confucio (551-479 A.C.) sappiamo che l’Imperatore cinese possedeva già nella sua biblioteca 600 libri sulla coltura delle rose,all’epoca era già noto l’uso dell’olio di rosa estratto dalle piante coltivate nel giardino dell’Imperatore:il cui uso era consentito solo ed esclusivamente ai dignitari di corte ed ai nobili, se qualcuno del popolo o di ceto inferiore veniva scoperto a possederlo la pena era la morte!
Associata per forma alla ruota simbolo esoterico tra i più complessi ed importanti in tutte le culture del mondo conosciuto, era il corrispondente del fior di loto nell’antico Egitto, ne furono ritrovate sotto forma di ghirlanda in parecchie tombe.Cleopatra che impazziva per tutto ciò che era romano prese dai suoi alleati l’uso della rosa al posto del fior di loto, a Roma era stata importata dalla Grecia. Se ne ornavano il capo, il collo, e nei famosi banchetti, quando si passava a degustare i vini più rari e prelibati , ne cospargevano i triclini…Durante i giochi pubblici le vie di Roma ne erano coperte, senza parlare del letto di Nerone che ne era cosparso.
I Romani credevano che le rose fossero gradite ai Mani, tanto che i nobili Patrizi lasciavano interi giardini coltivati a rose ed esigevano nei loro testamenti che servissero per onorare i loro sepolcri.
Ma come era possibile una così vasta produzione ?
Ebbene, riuscirono a costruire dei vivai veri e propri con un sistema di irrigazione riscaldato che gli permetteva di avere fioriture in ogni periodo dell’anno, fu un vero e proprio “affare” per l’Antica Roma, tanto che le esportavano perfino!
Fotografia a lato : Alister Stella Gray-1894-e Lamarque -1830-
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