“Credo che , se non avessi fatto lo scrittore , avrei fatto il giardiniere “, confidò Cechov ad un amico …il giardiniere vive ai margini della mondanità limitandosi a curare lo scenario dove altri reciteranno la loro parte ,umile nel senso letterario del termine , si applica giorno dopo giorno ad un silenzioso corpo a corpo con la terra in paziente contatto con la natura, in questa intimità trovando talvolta la sua beatitudine .
il religioso ed il giardiniere sono le due facce di “ora et labora”:una postura contemplativa, si predispone all’avvertire , senza schermo di distrazioni in una nudità interiore assoluta, insieme alla desolazione , la sconvolgente bellezza del mondo.
Il bello non è altro che l’emergenza del tremendo , nel senso prima latino e poi umanista del termine , il tremendo scuote dà vertigine ,trasmette il senso dell’assoluto ..quindi bellezza , divinità ….