Conosciuta già presso i romani la troviamo ampiamente trattata nei compendi latini, tanto da desumere che il termine topiarius era riferito al giardiniere, trattasi della potatura di arbusti in modo artistico, o ripercorrendo sagome zoomorfe, o geometriche, indiscutibile è la precisione, la manutenzione.
Personalmente quasi mai progettando un giardino o un terrazzo non propongo bossi potati a sfera, o in vaso o in piena terra, sono eleganti, perfetti…. come sono solita dire…”per adagiare pensieri”… i nostri giardini all’Italiana fin dal Rinascimento hanno dettato regole in merito, gli stessi labirinti, di cui abbiamo già detto, sono meravigliose opere d’arte di bossi, tassi, potati con sagome geometriche, o ellittiche.
Certo è che non sono adatti alle correnti scelte a bassa manutenzione, equazione per dire “voglio il giardino, ma non ho competenze, non ho tempo e non ho denaro!
Sicuramente costituisce, quest’arte, la quintessenza del giardino, l’italianità classica sta tutta in quelle aiuole squadrate che troverete per esempio a Villa Lante, Viterbo, superba nella sua proporzione tra elementi architettonici e giardino, troverete sedute, sparpagliate in diciotto ettari di parco, per facilitare la passeggiata ma anche per adagiare i pensieri, fontane in piperino, sculture grottesche,ed anche un piccolo e rassicurante labirinto di fronte al palazzo.
Non è uno schiamazzo di colori, ma sono i verdi in tutte le loro declinazioni a farla da padroni, è il rigore di un giardino che non ricorre ai tripudi floreali, che così tanto piacciono…oggi…
Elegantissima e rasserenante, dove l’armonia regna grazie all’impegno di una manutenzione puntuale.
Ve la segnalo per un percorso turistico fuori dall’usuale, cultura “alta”in un segno di distinzione che privilegia l’esempio di un’arte veramente tutta italiana.
La vostra psi-terra-peuta