Nessuno di noi è indenne dalla tentazione di coltivarne uno, dai frutti di bosco in vaso su un balcone ai meravigliosi “recinti” che simulano l’Hortus Conclusus… ma come deve essere un orto?
… sicuramente a nostra misura: dobbiamo fare una precisazione è doveroso, gli italiani popolo agricolo per eccellenza, dal dopo guerra fino ad una decina di anni fa, l’idea dell’orto l’aveva ripudiata, figli delle villette a schiera importate dagli americani… quasi un rinnegare la proprie origini, assurgendo il giardino ad uno stato sociale significante di rappresentanza… finalmente i tempi sono cambiati, haimè per noi italiani credo per moda, ma poco importa l’orto è ritornato.
Ricordo ancora quando una quindicina di anni fa ne parlavo, li proponevo, raccontandone la storia, le origini, narrando degli Orti Pompeiani, o di Boboli o degli orti sulla collina di Pincio nel I sec.d.C. ospitati dalle antiche ville Patrizie… ma niente da fare mi guardavano tutti stralunati.
Ed allora mi viene in mente il Kitchen-garden, o giardino degli ortaggi, posti in maniera elegante, dietro la casa, o il Front-garden,destinato solo alle piante ornamentali…ed ancora andando ancora più indietro nella storia, ai meravigliosi orti di Versailles, disegnati dal magistrale Andre Le Notre, dove i meli erano allevati a cordonatura in modo tale da fare una staccionata naturale, i peri a spalliera, e gli ortaggi erano Potager Royal.
Le dame passeggiavano nell’orto,inebriate dai profumi, dai colori e con le manine guantate acchiappavano i frutti!
Ora come deve essere il nostro orto? deve avere una dimensione tale da permetterci di avere un rapporto diretto con la terra, dobbiamo coltivarlo noi, la partecipazione con la natura è la fondamentale premessa su cui si fonda l’orto! Deve avere respiro, aria, sole, deve essere tenuto pulito, in ordine, miscelato con piante ornamentali, le dalie sono perfette, vi propongo anche una bordura di carciofi e rose, bellissima, specialmente se scegliete roselline rosse, io amo per questo border-mix, una rosellina moderna(strano per me votata alle rose antiche), ma è veramente bella, delicata, sottile, spettinata al primo alito di vento, la Serafina, esiste nella versione rosa pallido, ma rossa è più bella.
ed allora via libera alle semine:basilico, bietole, carote, non dimenticate il fagiolino rampicante, bellissimo, mi ricorda le fiabe 🙂
Trapiantate cavolo cappuccio, lattuga, nella seconda metà del mese il cardo, ha un bellissimo fiore, lo potete usare come segnaposto legato con fili di erba cipollina, per accompagnare il tovagliolo!
Ricordatevi di continuare a sarchiare,zappare lì dove avete avuto i primi raccolti, come piselli, ravanelli…e concimare …
Mi raccomando le piantine appena trapiantate hanno bisogno di luce non sole diretto, ombreggiatele, altrimenti verranno cotte.
Buon lavoro
🙂

collezione di insalate