La Pianura Padana è la quinta che fa da sfondo a questo romanzo d’esordio di Vanna Gasparini, fin dalle prime pagine annusiamo la nebbia, il freddo umido, e la colonna sonora che piacevolmente asseconda alcune regioni…Una milonga,(luogo dove si balla il tango) una donna-ballerina, ed un misterioso uomo un pò danzante e tanto…legionario…come in un confessionale alla luce fioca di una candela si snocciolano meravigliosi racconti, la guerra, l’avventura, l’amore sempre fugace, la crudeltà…la sopravvivenza.
Alessandro entra nella Legione Straniera poco più che diciottenne, tanta voglia di farcela, una famiglia inesistente alle spalle, il desiderio di una sua in futuro, ed,
in un’ alternarsi di giochi di specchi fra l’io narratore ed il narrante si compie tutto.
I personaggi sono incalzanti come incalzante è la vita che li travolge, le missioni, i viaggi, gli addestramenti al limite del sadismo, il senso del cameratismo, il portare e portarsi al limite, fin dove l’essere umano può arrivare.
Alessandro, Adam il polacco, l’albanese…
La figura del legionario è tratta dalla narrazione reale di un Comandante della Legione Straniera Francese.
Da leggere tutto d’un fiato.
Ringrazio Edwige perchè ha colto l’essenza del racconto con sensibilità e attenzione.
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grazie a te Vanna
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